Perso nel buio [ITA/ENG]

[Foto presa dal web.]

Riprendo a scrivere in solitaria mentre tentiamo di organizzare al meglio il nostro racconto a 4 mani ringraziando sempre @uggya per aver voluto condividere questa avventura e @coccodema che ci fa da supervisore, maestra, correttrice di bozza, spronatrice e via discorrendo

Propongo un racconto nello stesso stile delle gocce, a puntate diciamo, un pò per darmi il tempo giusto per non essere banale, un pò per creare, se riesco un poco di suspance.

Ringrazio comunque tutti quanti coloro che mi leggono, mi seguono e quanti vorranno iniziare a farlo, leggermi intendo.

PERSO NEL BUIO

Nel buio un odore acre riempie la sue narici mentre il silenzio che lo avvolge insieme alle tenebre, gli da la sensazione di fluttuare incorporeo.
Il dolore che sente alla testa è martellante e decide di chiudere gli occhi, tanto non vede nulla comunque ed il pulsare sordo che gli perfora il cranio tende a diminuire, lasciandogli un minimo di tregua.
Respira regolarmente, sollevando ed abbassando il torace, provando a rimanere calmo, a non ascoltare i passetti del panico che, come ratti nelle intercapedini delle case antiche, gli percorrono l’intimo provando ad azzannarlo con i loro morsi rapaci.
Si concentra sul respiro dunque, tornando indietro con la memoria, tentando di capire come ci fosse finito li.
La costrizione che sente nel corpo gli fa intuire che è legato, ed ogni minimo movimento non fa che confermare la tesi.
Cerca di rilassarsi, di ricordare.
Il giorno precedente era tornato dal lavoro come sempre, con i mezzi pubblici, era sceso alla fermata solita e si era incamminato verso casa, le mani sprofondate nelle tasche dalla giacca, il capo chinato per ripararsi dal vento freddo che tentava con ogni mezzo di strappargli di dosso i vestiti che portava.
Fin qui ricordava, poi?
Poi il vuoto.
Ripercorse la giornata: il viaggio di andata, il lavoro, l’uscita, il viaggio di ritorno, la camminata.
Ad ogni passaggio che faceva nella mente, aggiungeva particolari che però non mettevano a fuoco la parte finale.
Sospirò, tentò di rilassarsi ancora cercando di non pensare a nulla e riprese il giro dei ricordi.
Un lampo nel buio lo accecò d’improvviso.
Una macchina di accostò poco prima che giungesse a casa. ** “ Scusa, sai l’ora? “ ** lo redarguì una voce anonima, poi buio totale.
Si focalizzò sull’ultima intuizione, andando a sistemare i pezzi del nuovo puzzle che la mente gli aveva propinato. Di che colore era la macchina? C
he accento aveva la voce? Uomo o donna? Via via, mentre il tempo scorreva senza che lui potesse minimante calcolarlo, mise le risposte alle sue ultime domande.
Un’auto di grossa cilindrata, un suv per intenderci, lo aveva accostato e dal suo interno una voce femminile gli aveva chiesto che ora fosse e quando si avvicinò per rispondere, una nuvola di gas gli aveva raggiunto il viso facendogli perdere conoscenza e facendolo risvegliare li.
Ma perché? Ora il nuovo interrogativo lampeggiava nella sua mente lacerandolo, facendogli porre altri milioni di interrogativi.
Cercava di organizzare i propri pensieri quando il buio fu lacerato da una lama di luce che lo investì impedendogli di aprire gli occhi che a quella violenza iniziarono a lacrimare.

I'm writing alone again, while we try to organize our 4-handed story in the best possible way, always thanking @uggya for having wanted to share this adventure and @coccodema, who is our supervisor, teacher, proofreader, spur and so on...

I propose a story in the same style as the drops, in episodes, let's say, partly to give myself time not to be trivial, partly to create, if I can, a little suspense.

However, I would like to thank all those who read me, follow me and those who would like to start doing so, I mean reading me.

LOST IN THE DARKNESS

In the darkness an acrid smell fills his nostrils while the silence that envelops him together with the darkness gives him the sensation of floating incorporeally.
The pain he feels in his head is pounding and he decides to close his eyes, because he can't see anything anyway and the dull throbbing that pierces his skull tends to diminish, giving him a minimum of respite.
He breathes regularly, raising and lowering his chest, trying to remain calm, not to listen to the little steps of panic that, like rats in the cavities of old houses, run through his underwear trying to bite him with their rapacious bites.
So he concentrates on his breathing, going back in his memory, trying to understand how he ended up there.
The constriction he feels in his body makes him realise that he is tied up, and every slightest movement only confirms the thesis.
He tries to relax, to remember.
The previous day he had come back from work as usual, on public transport, he had got off at the usual stop and had walked home, his hands sunk into the pockets of his jacket, his head bowed to protect himself from the cold wind that was trying to tear away the clothes he was wearing.
So far he remembered, then?
Then emptiness.
He looked back over the day: the outward journey, the work, the exit, the return journey, the walk.
With each step he made in his mind, he added details that did not bring the final part into focus.
He sighed, tried to relax again, trying not to think about anything, and resumed his tour of memories.
A flash in the dark suddenly blinded him.
A car pulled up just before he got home. ** Sorry, do you have the time? "an anonymous voice scolded him, then total darkness.
He focused on his last hunch, trying to put together the pieces of the new puzzle his mind had given him. What colour was the car? C
hat was the accent in the voice? Man or woman? Gradually, as time passed without him being able to calculate, he put the answers to his last questions.
A large car, an SUV to be precise, had pulled up next to him, and from inside it a female voice had asked him what time it was, and as he approached to answer, a cloud of gas had reached his face, causing him to lose consciousness and wake up there.
But why? Now the new question flashed through his mind tearing him apart, making him ask a million more questions.
He was trying to organise his thoughts when the darkness was torn by a blade of light that struck him, preventing him from opening his eyes, which began to tear up at the violence.

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