Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.

Lavoro

“Renato è al lavoro. Lo trova a casa verso le sette di sera.” Almeno sembrava ancora esistere, solo che mi aveva dato il numero di casa e quella al telefono doveva essere la moglie.
“Lo cercavo per via del gruppo, mi ha offerto di suonare con il suo gruppo.” “Ah, ecco, il gruppo, lei è un altro di quelli. Guardi, se vuole trovarlo può andare direttamente dove fanno le prove, questa sera lo troverà lì dalle nove fino verso mezzanotte.” Lo disse con un tono così triste, così deluso e rassegnato, da farmi sentire in colpa per il fatto di appartenere a quel gruppetto di disgraziati che, con ogni probabilità, rubavano Renato alla moglie quasi tutte le sere, tra prove e concerti.
Malgrado quel tono non proprio amichevole la moglie mi diede l’indirizzo della “sala prove”. Era il seminterrato, mi spiegò, di uno dei “ragazzi”, in una casetta di periferia.
Avevo tutta la giornata per me, fino alle nove di sera non avrei visto Renato e gli altri “ragazzi” del gruppo, decisi di continuare a suonare cercando di racimolare un po’ di soldi per fare un pranzo e magari addirittura anche una cena decente.
Dopo un secondo giro del mio repertorio mi concessi un lauto pasto, seduto in uno di quei baretti da pausa pranzo che pullulano in ogni angolo della città.
Con una cifra ragionevole mangiai il mio primo menù completo, chiuso da un discreto caffè espresso. Dopo questa lunga pausa tornai verso la metropolitana, dove studiai a lungo la cartina per trovare la via dove si trovava la sala prove.
Purtroppo era una zona lontana dalle linee della metropolitana e quindi dovetti escogitare come arrivare il più vicino possibile in modo da poter poi raggiungere il posto con un mezzo di superficie.
Non avevo considerato il grosso problema di come fare ad arrivare in tempo per non essere lasciato fuori dall’albergo dove dormivo, il posto era lontano e calcolai che mi ci sarebbe voluta un’ora buona per essere a “casa”.
Ormai comunque mi ero deciso, quindi pensai che quel problema l’avrei risolto in seguito, dopo aver parlato col gruppo.
Arrivai quindi con calma alla stazione capolinea della metro più vicina e mi misi a suonare anche lì, più per ammazzare il tempo che con la voglia di raccattare soldi.
Strimpellando così, quasi sopra pensiero, suonai per parecchio tempo, finché stanco, soprattutto per il dolore alla mano, decisi di smettere e di mangiare qualcosa, anche se ancora mi sentivo sazio dal pranzo finito solo poche ore prima.
Ammazzato finalmente il tempo mi diressi verso la fermata del tram, dopo una decina di minuti finalmente arrivò e, passate poche fermate, scesi vicinissimo alla casa dove si trovavano probabilmente già i miei futuri colleghi.
Suonai al campanello ma nessuno mi aprì. Feci un giro intorno alla casa, una villetta piuttosto vecchia e malandata, sul retro vidi lo scivolo che conduceva al seminterrato che doveva fare da garage e probabilmente anche da sala prove per il gruppo.

...continua

One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.

Job

“Renato is at work. He finds him at home around seven in the evening. "" At least it still seemed to exist, only he'd given me his home number and the one on the phone must have been his wife.
""I was looking for him because of the group, he offered me to play with his group."" “Ah, here, the group, she is another one of those. Look, if you want to find him he can go directly to where they rehearse, tonight you will find him there from nine until around midnight. "" She said it in a tone so sad, so disappointed and resigned, that I felt guilty for belonging to that group of unfortunates who, in all likelihood, stole Renato from his wife almost every evening, between rehearsals and concerts.
Despite that not exactly friendly tone, his wife gave me the address of the ""rehearsal room"". It was the basement, she explained to me, of one of the ""boys"", in a small house on the outskirts.
I had the whole day to myself, until nine in the evening I would not have seen Renato and the other ""guys"" in the group, I decided to continue playing trying to scrape together some money to have a lunch and maybe even a decent dinner.
After a second round of my repertoire I indulged in a hearty meal, sitting in one of those lunch break bars that swarm in every corner of the city.
For a reasonable amount, I ate my first complete menu, closed with a decent espresso. After this long pause I went back to the subway, where I studied the map for a long time to find the street where the rehearsal room was.
Unfortunately it was an area far from the subway lines and so I had to figure out how to get as close as possible so that I could then reach the place by surface vehicle.
I hadn't considered the big problem of how to get there in time so as not to be left outside the hotel where I was sleeping, the place was far away and I calculated that it would take me a good hour to be ""home"".
By now, however, I had made up my mind, so I thought that I would solve that problem later, after talking to the group.
So I arrived calmly at the nearest metro station and I started playing there too, more to kill time than with the desire to collect money.
Strumming like this, almost over thinking, I played for a long time, until tired, especially for the pain in my hand, I decided to stop and eat something, even if I still felt full from the lunch finished just a few hours before.
Finally killed the time I headed towards the tram stop, after about ten minutes he finally arrived and, after a few stops, I got off very close to the house where my future colleagues were probably already.
I rang the bell but no one opened me. I walked around the house, a rather old and run-down house, at the back I saw the slide that led to the basement which was to be a garage and probably also a rehearsal room for the group.

......to be continued