All'inferno e ritorno - 6° puntata

Finalmente ero ritornato nella mia stanza, dove c'erano altri 5 pazienti ricoverati, l'intervento lo avevo fatto, per cui volevo andare a casa, con i dottori avevo parlato di altre cose, per cui fece rapidamente mente locale e tirai la corda del campanello, tempo un paio di minuti e si affacciò un'infermiera...

"Voglio andare a casa..."

"Dipende, perché bisogna sentire il parere del medico, perché lei ha fatto un intervento..."

"Allora cambiamo subito disco, ho fatto la circoncisione in anestesia locale, io vado a casa, non dipende da nessuno, mi firmo le dimissioni e vaffanculo a tutti quanti, va bene così?!?!"

"Vado a sentire, un attimo solo..."

"No no, si fermi, conosco i vostri attimi, i miei attimi durano un minuto o poco più, i vostri anche ore, non ho tempo da perdere con voi, quello che dovevo fare l'ho fatto..."

"Vengo subito."

Effettivamente un paio di minuti e riapparve sulla porta...

"Dobbiamo un attimo attendere che finiscano gli interventi in sala operatoria, poi quando avrò il medico in reparto la faccio mandare a casa..."

"Ho capito, basta che non facciamo notte, altrimenti mi tolgo dai coglioni autonomamente, spero di essere stato chiaro, visto e considerato che devo aspettare del tempo, mi faccia portare qualcosa da mangiare, sottolineo, ho fatto l'anestesia locale con pomata, io posso mangiare, non dormiamo per favore, eehhh?!?!"

"Verifico a poi le so dire..."

Continuavano a passare in corridoio e non si fermavano a dirmi da mangiare, aveva un'incazzatura e una rabbia latenti difficili da descrivere, per cui suonai tirai nuovamente la corda del campanello, arrivò un'altra infermiera, alla quale dissi le stesse cose di prima, anche questa verifico...

"Ma che cazzo deve verificare?? Se le dico che posso mangiare, le sembro uno che ha fatto un'anestesia totale?? E andiamo!!!"

"Arrivo subito..."

Passano altri dieci minuti, e diversi carrelli davanti alla mia portata, finché mi si chiude la vena e scatto di brutto, prendo il cordellino del campanello e gli piazzo un tirone che salta via il coperchietto di plastica, il campanello suonava di continuo a quel punto...

Arriva una terza infermiera, non le faccio aprire bocca...

"Il prossimo che passa davanti a questa porta che non ha qualcosa da mangiare per me lo strozzo con questo cordino...", e faccio per alzarmi...

"No no, le porto subito qualcosa..."

Questa volta subito fu subito, un minuto, forse anche meno, e questa infermiera ritorna con un pezzo di formaggio, una mela e due fette di pane...

"Mi dispiace, è rimasto poco o nulla..."

"Non importa, apprezzo il gesto, va benissimo così, grazie mille, finalmente qualcuno che si degna di cagarmi..."

Non si limitò a darmi da mangiare, ma si fermò qualche minuto con me, mentre sbranavo quello che mi aveva portato, si prese cura del mio uccello, medicandolo e pulendolo con delicatezza unica, mi prese un altro sacchetto di ghiaccio a impatto e lo posizionò in loco, mi disse di stare attento alle erezioni notturne per la 1° notte, e cercare di stare tranquillo, le incazzature non mi facevano bene, gli accennai qualcosa, al riguardo della merda calcistica che avevo incontrato in sala operatoria, si portò le mani al viso...

"No, un'altra cazzata, non ha ancora smesso di fare il cretino?"

Su quel poco di confidenza e di empatia che si era creata tra noi, mi confidò che almeno in un paio di occasioni erano arrivati a mettergli le mani addosso, io rilanciai dicendo che se lo avessi visto in giro sarei stato certamente il 3° della serie...

Dopo aver mangiato e bevuto, iniziò la mia attesa del medico, ero già stanco di stare in quell'ospedale del cazzo, il tempo passava, verso le 3, quando erano già trascorse poco più di 2 ore dall'aspettativa del ritorno del medico dalla sala operatoria, avevo chiamato una persona di fiducia per farmi riportare a casa, dopo un quarto d'ora arrivò, mi chiese se fossi pronto, gli risposi che stavo aspettando l'arrivo del mammasantissima, alias il medico di turno...

Continua...