Occorre imparare le lezioni, quando accadono... 5° puntata

Lo smartphone rimase miracolosamente come incollato alla pedana del mio scooter, in seguito all'urto si accese per diversi secondi, che mi consentirono di non perdere le sue tracce nell'oscurità notturna della campagna circostante, rallentai in maniera abbastanza dolce, quando il mio veicolo fu completamente fermo appoggiai il piede sinistro a terra e andai a raccogliere lo smartphone, era illeso e integro nelle sue funzionalità, tirando un sospiro di sollievo lo infilai nella tasca con la zip correttamente funzionante, ma ancora non erano finite le grane, perché nel frattempo la mia compagna mi aveva superato con la macchina perché c'era una vettura dietro di noi il cui conducente suonava il clacson come se non ci fosse un domani...

Resomi conto di questo fatto, istintivamente lo mandai a cagare, facendogli cenno di superarmi e proseguire per la sua strada, non lo avessi mai fatto, perché quando dice merda, dice merda effettivamente...

Come ho sentito la sgommata rabbiosa ho subito capito, aveva voglia di storie, in quanto in rapida successione alla sgommata seguì un bloccaggio di freni, vidi la vettura affiancarmi con il finestrino destro che si abbassava...

Due ragazzi, un maschio e una femmina, dentro alla vettura, mi sembra fosse una BMW o un'Audi, giovani, non giovanissimi ma al massimo sui 30, 35 anni a spallare, forse meno, lui ha iniziato a dirmi frasi del tipo "Ma che cazzo fai idiota", oppure "Togliti dai coglioni che dai fastidio", e altro ancora, l'ultima cosa di cui avevo voglia io era quella di trovare da ridire con un coglione per la strada, ma spesso i problemi ci piombano addosso senza che noi li cerchiamo minimamente, quella sera era successo questo fatto, ho incrociato un giovane bamboccio che aveva voglia di storie, ma di storie serie...

Ho respirato un paio di secondi, sono stati sufficiente per fare in maniera istantanea mente locale, avevo solamente da perdere a tirarlo giù dalla macchina, perché era più giovane di me, sicuramente più in forma e la mia unica possibilità era quella di fargli male, ma male sul serio, come mi si presentava davanti, c'era pure uno stratagemma, ammesso e non concesso che potesse funzionare con lui, rappresentato dal fatto che potevo tirargli il casco addosso, con tutta probabilità si sarebbe distratto quell'istante sufficiente per sparargli un cartone nei denti o nelle costole, ma sarebbe bastato? Uno che si ferma, che ti affianca, che ti attacca giusto per rompere i coglioni senza sapere minimamente l'accaduto, dovrebbe in linea teorica essere pronto a tutto, per cui era meglio, ma molto meglio, lasciare perdere, cercare di spegnere l'incendio che poteva definitivamente scoppiare da un momento all'altro, e provare a ritornare in una condizione di relativa tranquillità, o almeno era quello che speravo e che desideravo ardentemente, erano già più che sufficienti le grane che avevo avuto durante quella giornata storta, non avevo bisogno di altro, ero già a posto e ancora non ero rientrato a casa, essendo quel punto preciso circa a metà del mio tragitto di rientro...

Continua...

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone...