Un forte sentimento - 6° parte

"Per questa volta ho questa in mano, che ha il tappino rosso, se ci sarà una prossima volta, torno con quella senza tappino, la 1° botta sarà per il cane, le successive per chiunque abbia il coraggio di parlare, pezzo di merda te e quel bastardo di cane che mandi in giro..."

Una faccia di merda indescrivibile, quello che, a tutti gli effetti, era il suo padrone, era persona indecifrabile, strana, assurda, che faceva veramente schifo, trasandato, sporco, irritante, non che gli mancassero i soldi, perché viveva in una villina splendida, di sua proprietà, ma era così, lo conoscevo di vista da qualche anno, senza mai scambiarci una parola, ma le informazioni sommarie che mi erano giunte sul suo conto non era proprio di quelle idilliache, per cui era meglio attaccarlo subito, chi mena per primo mena due volte, oltretutto la ragione era chiaramente dalla mia parte, prima ancora che potesse fare una replica, rincarai la dose...

"Io non chiamo le guardie cinofile e coglioni del cazzo che potrebbero sparare cazzate varie, ci penso io, a difendermi, soprattutto da un balordo incrocio di razze come il tuo cagnaccio di merda, tienilo in casa, nel tuo giardino, o se proprio lo vuoi mandare in giro, mettigli la museruola, ben serrata, in modo che non possa mordere nessuno".

Volevo sentire la sua voce di merda, che non tardò a manifestarsi...

"A te la metto la museruola, non la vuole, vuole essere libero di andare in giro a correre, in libertà, come deve essere".

"Come no, tranquillo, mandalo pure, occhio che potrebbe fare essere l'ultima, se lo incrocio di nuovo..."

Il balordo a due zampe aveva pure un figlio, di qualche anno più piccolo di me, anche lui provò a ribadire i concetti di merda del padre, ma mi girava troppo il cazzo, e una bella minaccia gli stava a pennello...

"Ascolta, pezzo di merda numero 2, a te ti arrivo volentieri nel muso, perché sarebbe legittima difesa, scavati dal cazzo te e tutta la banda, e ribadisco, non voglio vedere più quel cagnazzo in giro dalle mie parti, perché vado fino in fondo, se malauguratamente me lo dovessi ritrovare davanti, tenetelo in casa, prima che faccia veramente del male a qualcuno, delinquenti maledetti che non siete altro..."

Seguirono qualche insulto da parte loro nei miei confronti, avevano anche il coraggio di voler dire l'ultima, me ne andai confermando le mie minacce, visto che volevano mettermi alla propria, ma non era un bel campare, il pensiero di chiamare, contrariamente a quello che avevo detto loro, le guardie cinofile o chi per loro mi passò per la testa, rileggendo tutto quello che era successo, quello che mi faceva più incazzare era l'atteggiamento di costanza sfida che aveva tenuto quel maledetto vecchiaccio, che non aveva minimamente ammesso le sue responsabilità, anzi, pensava solo a far circolare liberamente quella bestiaccia, con un'indole innata che non era mai stata corretta a sufficienza, quello era un cane che non doveva andare in giro a fare casini, se non era successo ancora nulla era un mezzo miracolo...

Passò qualche settimana, senza che successe più nulla a tal riguardo, eravamo vicini al mio compleanno, piena estate, il pensiero di quel maledetto cane, e del suo padrone pezzo di merda, si stava progressivamente allontanando dalla mia testa, avendo altro a cui pensare, principalmente al fatto che continuavo a non lavorare (se non qualcosa di molto precario e marginale), una "bella mattina", saranno state circa le 10, stavo facendo una piccola sistemazione in casa, quando all'improvviso rumori, strani, sordi, indecifrabili (almeno all'inizio), poi una sensazione sempre più crescente, sempre più angosciosa, sempre più assillante, finché un lampo nel cervello e decido alla velocità della luce di affacciarmi alla finestra aperta sui campi...

Continua...

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone...