Una Pasquetta fuori... - 4° parte

La nottata, che casino, la stanza dell'hotel non era nemmeno male, ma un letto, duro, ma di un duro che la mattina mi sono alzato con le ossa che sembravano rotte, poi magari uno ci farà anche l'abitudine, questo non lo metto in dubbio, ma non è facile per nulla, perché il processo di adattamento non è affatto indolore, anzi, tutt'altro, in ogni caso il mio materasso di casa è piuttosto duro già di suo, per cui il salto è stato in ogni caso pesante...

Colazione, buona, e abbondante, c'erano diverse pietanze tra cui scegliere, dolce e salato in quantità, se proprio devo fare un appunto, le caraffe con il succo di frutta erano vuote, i rifornimenti non erano molto veloci, ma ho optato per un thè al limone, andava bene ugualmente...

Per il pranzo di Pasquetta, come ho già accennato, stessa solfa, stessa pugnetta del pranzo di Pasqua, e non c'è posto, e siamo di fuori, e pioverà, e non ci fanno mangiare, e altre cagate del genere, avevamo del tempo, prima di mangiare, dove andiamo e dove non andiamo, vedo che vicino al ristorante c'è un luogo molto caratteristico, una cascatella dove tanto tempo fa andavamo a fare il bagno, compreso dei tuffi in un paio di pozze d'acqua abbastanza profonde, decidiamo di andare a fare una capatina in quel luogo, ricordo perfettamente che c'era un discreto tratto di strada da fare a piedi, prima di arrivare alle cascate, pioveva a tratti, altra incertezza, altri dubbi, se andare effettivamente o meno, alla fine scendiamo verso la cascata (che in realtà sono diverse in quel punto), due palle che non vi dico, piove, è scivoloso, non abbiamo le scarpe adatte, dove cazzo andiamo che poi c'è da fare la salita, e via discorrendo, riusciamo a vedere le cascate, giusto un attimo, ma il tempo balordo ci regala della pioggia, non abbondante ma sufficiente per bagnarci un po', la mia compagna che era partita per la tangente, perché a detta sua (e non aveva proprio tutti i torti) ci saremmo potuti anche ammalare...

Rientriamo nella nostra vettura, altro pippone per lo sporco che inevitabilmente si era venuto a creare dentro l'abitacolo, cerco di tranquillizzarla dicendole che nello stesso pomeriggio, o al più tardi la mattina seguente, avremmo pulito per bene quella che sta diventando, a tutti gli effetti, più la sua vettura che non la nostra, dall'attaccamento e dalle piccole manie di persecuzione che il suo nuovo possesso sta generando, ma già c'era il problema della pioggia che avevamo preso, in aggiunta lo sporco all'interno, per cui arriviamo effettivamente al ristorante con l'umore che andava per i fatti suoi e le palle che giravano a manetta, come ciliegina sulla grande torta di merda che si stava confezionando, pure il meteo stava rapidamente peggiorando, la pioggia sembrava aumentare, e la prospettiva di avere dei problemi per trovare un tavolo libero andava purtroppo concretizzandosi...

Foto di mia proprietà, realizzata con l'ausilio del mio smartphone...



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