Vita da bar - 14° puntata

Sin dalla prima sera incominciai a perdere, non c'era verso, tranne il caso, quasi impossibile con 3-4 ore di gioco, che mi venissero costantemente le carte buone da giocare, chi ha un po' di dimestichezza con il mondo del poker sa che si deve tendere a massimizzare le vincite e limitare l'importo delle perdite nei piatti in cui non si risulta vincenti, io giocavo, sapevo le regole, conoscevo i vari punti del poker, ma poco altro, di bluff quasi non se ne parlava, ad esempio, nelle mie dinamiche di gioco, per cui perdevo, costantemente, conoscevo solo quel verbo, quando si parlava di poker, ma aveva un'attrattiva irresistibile per me, era il gioco che da sempre in casa mi era stato vietato, e come spesso accade, quando si vieta con ostinazione una cosa, è quella volta che viene voglia di farla, così fu per me per il poker...

Non ho nemmeno la certezza, a distanza di tempo, che il gioco fosse pulito, nel senso che gli altri componenti del tavolo probabilmente si segnavano le carte tra loro, 2 sicuramente, forse anche il 3°, al massimo si giocava in 5, ma in 3 o 4 eravamo sempre gli stessi, per cui ero destinato a rompermi costantemente le ossa al tavolo...

Di questo fatto non era perfettamente a conoscenza mio fratello, che aveva notato questi tizi, ma siccome io ero un grande pezzo di merda su questo specifico punto, giocavo a poker quando lui era impegnato, ad esempio con gli allenamenti amatoriali di calcio, oppure quando sapevo che non sarebbe venuto al bar, era profondamente contrario al fatto che mi facessi inculare i soldi in quella maniera, in quanto affermava, e non aveva assolutamente torto, che ero un pollo a quel gioco, e che mi aspettavano per spillarmi i soldi perché era così, a me le sue spiegazioni entravano in un orecchio e uscivano dall'altro, per cui, compatibilmente con la disponibilità limitata di sedute in cui potevo effettivamente giocare, quando potevo mi sedevo al tavolo da gioco, e ogni volta, per fortuna non furono tantissime, che giocavo, partivano decine e decine di migliaia di lire...

Il tutto finì in maniera molto rocambolesca, una triste sera per me ero seduto al tavolo da gioco, ero già abbondantemente sotto, quella sera in particolare la sfiga mi bussava fisso, ed era pure poco che stavo giocando, quando improvvisamente mi vedo entrare nella sala da gioco mio fratello...

Doveva essere impegnato nell'allenamento di calcio, invece, stranamente, si era presentato al bar, successivamente venni a sapere, quando la tensione tra noi calò, che quella sera, a causa del maltempo che aveva allagato il campo da calcio, avevano sospeso la sessione, per cui ritornando verso casa aveva deciso di fare un salto al bar, così, perché se lo sentiva...

Continua...