Vita da bar - 7° puntata

La situazione era a dir poco disperata, avevo scampato qualcosa di serio e soprattutto di materiale, tipo un paio di schiaffoni o altro di peggio ancora, ma tutto quanto aveva preso una piega a dir poco balorda, quella che veniva da un paio di parti (barista e cliente pezzo di merda) richiesta era, in un certo senso, la mia testa, non volevano che toccassi più niente che rispondessi al nome di carte o biliardo, praticamente mi rimane, almeno sulla carta, il flipper e le consumazioni normali...

Io ho sempre fatto una certa fatica ad andare in chiesa, anche dalla più tenera età, per cui anche in questo specifico caso non avevo di certo voglia di pregare qualcuno, oltretutto mi sentivo anche dalla parte della ragione, ecco il motivo che mi spinse a decidere di cercare di fare una ritirata, in buon ordine, lasciando quel locale che improvvisamente mi stava andando stretto, psicologicamente ero a pezzi, ma il bello doveva ancora venire...

Per un paio di giorni non mi feci vedere, poi, verso la fine di quella settimana del cazzo, provai un timido approccio, affacciandomi all'ingresso di quel locale, non vi dico la faccia, l'espressione di merda che ebbe il barista alla mia visione, rincarata dall'altra componente negativa, in quanto era presente pure il faccia da cazzo ubricone cornuto, che iniziò a insultarmi a distanza, intimandomi di non avvicinarmi al tavolo da biliardo, come se avessi la peste, con un'accoglienza così calorosa, feci un paio di partite a flipper e me ne andai, non senza aver salutato qualche amico, che al contrario dei 2 soggetti (che avevo abbondantemente annotato sul mio libro nero), mi chiesero lumi sulle mie condizioni psicologiche, dicendomi di non mollare, che fra qualche tempo al barista sarebbe passata, e che tutto, prima o poi, sarebbe tornato come prima, a me sin da subito suonava male, infatti fu l'ultima volta che misi piede in quel bar del cazzo, da minorenne, mi ero già riproposto di ritornare, a distanza di 3 anni o poco più, quando la carta d'identità avrebbe riportato una data corrispondente alla maggiore età...

Gli anni passano in fretta, anzi, volano senza quasi che ce ne rendiamo conto, sbavavo, per tanti motivi, i miei 18 anni, la maggiore età, la piena capacità di intendere e di volere, un sogno che sembrava irraggiungibile perché quei mesi che rimaneva per arrivare ai fatidici 18 erano lunghi e interminabili, ma finalmente tagliai quel simbolico traguardo, e con esso arrivò il foglio rosa, e la patente dopo appena 3 mesi e mezzo dalla maggiore età, di acqua sotto ai ponti ne era passata tanta, quasi non ricordavo quel bar di merda, se non fosse che ogni tanto vedevo uno dei clienti, allo stadio, a vedere la partita della squadra della nostra città, era primavera, si stava avvicinando il periodo degli esami di maturità per me, scambiando quattro parole nell'intervallo dell'incontro di calcio, mi venne da chiedere...

"Ma vai ancora per caso in quel bar del cazzo qui vicino??"

"Sì, almeno una volta alla settimana..."

"E il barista è sempre la stessa faccia da culo?"

"Sì, sempre lui, sempre lui lecchino..."

"Ahh, bene, e dimmi un'ultima cosa, quel testa di cazzo, con il quale ho trovato da dire e che mi ha mangiato la faccia, viene ancora anche lui??"

"Come no, non sempre ma anche lui almeno una volta alla settimana viene ancora, sempre il solito ubriacone di merda..."

Fu come dar fuoco alla benzina, tutti i ricordi ritornarono a galla, tutto il marcio e la merda che avevo dovuto ingoiare mio malgrado mi rinfacciarono il sapore in bocca, tutto quello che avevo subito mi provocava nausea e disgusto, era finalmente giunto il momento di ritornare a fare visita a quei 2 soggetti tanto cari, uno per un motivo, e uno per un altro, con questo piccolo chiodo guardai come in trance il 2° tempo di quella partita, la settimana seguente sarei andato a fare una visita in quel locale, era ora...

Continua...