Vita da bar - 9° puntata

Pensionato il discorso con quel bar che mi aveva regalato tanti momenti di merda, ormai ero entrato nell'idea che da una qualche parte doveva andare a sbattere le corna, la ragazza non ce l'avevo, l'avrei tanto voluto ma la mia timidezza spesso vinceva su tutto, a parte le seghe vere e proprie, mi facevo tanti di quei segoni mentali che non ne potete avere minimamente un'idea, da cui la mia condizione di single...

Ero sempre il bocia di mio fratello, ogni tanto andavo a dargli una mano, un bel giorno mi disse...

"Oggi ti porto in un bel posto, vedrai, ti piacerà molto...", condendo il tutto con un sorrisetto strano, che non riuscivo a decifrare...

Ero già nella fase del bocia-autista, ogni volta che andavo a lavorare con lui guidavo io, in fondo ero una patente fresca, e stare al volante mi è sempre piaciuto, per cui mi prestavo, non senza dubbi e difficoltà in quello specifico caso (in quanto il suo furgoncino era abbastanza luminoso da condurre), per fare da pilota, e non da navigatore...

Mi fece fermare nei pressi di una palazzina dove non ero mai stato, un po' di attrezzi, qualche matassa di filo, poi ci incamminammo verso un appartamento, suonò il campanello e dopo pochi istanti venne una signora, no, non venne una signora, venne una donna, no, non venne una donna, la squadrai un attimo e mi dissi...

"Cazzo che fighetta che è questa..."

In quell'abitazione vivevano 2 persone, madre e figlia, quella che avevo visto era la madre, a occhio e croce era intanto ai 40, altezza appena inferiore al metro e sessanta, corpo minuto, seno normale, un culetto che ispirava cattivi pensieri (quando mai non ispira cattivi pensieri...🤣🤣), ma soprattutto un modo di fare, molto elegante ma insolitamente amichevole e accattivante, che ti faceva venire una voglia dannata di portarla a letto...

Pure la voce era sensuale e arrapante, c'era un'inflessione che ti arrivava direttamente a solleticare le corde dell'uccello, per cui era semplicemente uno spettacolo della natura, non eccessivamente appariscente (ma non l'avevo ancora vista in versione tirata), ma una persona decisamente coinvolgente...

Ancora preso da quell'insieme davvero gradevole, iniziai a lavorare, c'era da rifare una parte dell'impianto elettrico, con alcune modifiche, ogni tanto mio fratello mandava la molla dentro ai tubi (la molla è quel cavetto semi-rigido in materiale plastico che si usa per tirare i fili dentro alle condutture elettriche), io avevo il compito di sentire dove andasse a finire, per cui quando l'aveva infilata tutta la mandava avanti e indietro facendola sbattere dentro alla scatola di derivazione...

A un certo punto non capivamo dove finisse la molla, prima o poi avremmo dovuto abbandonare l'ampio salone-ingresso dove ormai avevamo fatto le modifiche richieste, per cui, nel silenzio generale, il mio orecchio captò un suono che veniva da una stanza limitrofa...

La madre era lì vicino, per rispetto le chiesi il permesso di entrare in quella stanza, senza problemi mi disse un vai pure, ci mancherebbe, aprii la porta, e una nuova sorpresa mi attendeva...

Distesa su un letto a pancia sotto, con una t-shirt e un minuscolo perizoma, c'era una ragazza, come mi vide mi salutò, io imbarazzatissimo subito a scusarmi, lei senza esitazione...

"Vieni, vieni, tranquillo, non ti mordo mica..."

Non mi morderai, ma mi imbarazzi un casino, cara ragazza, e questa chi cazzo è, la figlia?!?!, pensai tra me e me...

Bingo, era proprio la figlia, molto disinibita, per nulla in difficoltà a mostrare praticamente il culo, visto e considerato che il perizoma era poco più del classico filo interdentale da culo, ma quando si alzò dal letto, invitandomi nuovamente a fare quello che doveva fare, le cose si complicarono ulteriormente, anche davanti la mutandina era molto ridotta, vi lascio immaginare lo spettacolo...

Qualcuno di voi si starà chiedendo...

"Ma queste 2 fighette, che cazzo c'entrano con il discorso che stai facendo in questa serie, *caro mad?!?!"

Non voglio essere ignorante e stronzo, vi lascio con un po' di suspense, ma almeno vi dico che erano le titolari di un bar...

Continua...