Un'economia sostenuta dal debito non è sostenibile con tassi d'interesse alti!

Buon sabato a tutta la community di Olio di Balena,

Oggi vorrei condividere con alcuni ragionamenti sull'evoluzione dell'andamento dei redditi medi, del potere d'acquisto e di come tutto ciò si potrà ripercuotere sulle scelte di politica monetaria nei prossimi mesi. Prendiamo come riferimento i dati americani, essendo l'economia che con i propri numeri può essere definita come trainante per l'intero globo.

Iniziamo la nostra riflessione da questo grafico:
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Le barre rappresentano la capacità reddituale di un cittadino americano medio rispetto al costo della vita. Dagli anni 1960 fino al 1990 un americano con i sui guadagni riusciva mediamente a vivere e a risparmiare qualcosa.
Dal 1990 circa la situazione si è invertita fino ad arrivare ad oggi dove il reddito non è sufficiente a coprire il costo della vita e un americano medio deve necessariamente ricorrere all’utilizzo del debito per soddisfare le proprie esigenze. Le barre rosse rappresentano la quantità di spesa degli americani rispetto al loro reddito. Come potete vedere, gli americani spendono molto di più di quanto guadagnano facendo sempre più debito.

Questo grafico ha stimolato la mia riflessione portandomi alla conclusione che gli USA non possono permettersi di avere dei tassi di interesse così alti per lunghi periodi in quanto tutto il sistema americano è retto dal debito ed è assolutamente necessario che questo costi poco. E allora una volta che la FED avrà raggiunto il proprio obiettivo di stabilizzare i prezzi e di controllare l'inflazione (il target è il 2% di inflazione annua), potremo verosimilmente tornare ad assistere ad un calo dei tassi d'interesse, il che darà nuova linfa agli asset a rischio più elevato, come ad esempio le cryptovalute. Il problema è che finchè non avremo un calo dell'inflazione, le banche centrali continueranno ad alzare i tassi d'interesse, pertanto dovremmo tutti auspicarci un raffreddamento del conflitto tra Russia e Ucraina e il raggiungimento di una soluzione diplomatica. Solo questo potrà permettere ai prezzi del gas e dell'energia di tornare entro soglie sostenibili e di tornare quindi ad un'inflazione stabile e controllata, verosimilmente intorno al 2%. Una volta che l'inflazione sarà sotto controllo, le banche centrali potranno tornare ad abbassare i tassi d'interesse e i mercati tireranno finalmente un sospiro di sollievo.



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