Donating blood is a necessity: to ensure treatment for hemophiliacs, for organ transplants, to treat burns, to obtain the so-called life-saving drugs from plasma. Donating some of your own blood should be considered an act of civilization and a moral duty for anyone in good health. Going, at least once a year, to a structure in the country should be felt as an act of love towards those who lack something important.
(Don Antonio Sciortino)

---

---

This morning I went to donate plasma, while I was comfortable in the armchair I looked around and reflected.

23 years have passed since my first donation and a lot of water under the bridge.

I'm getting old without realizing it...

For me, donating has now become a healthy and beautiful habit, Avis is family and a fundamental part of my life.

Observing the hospital, I reflected on some things that have changed; first of all, the staff has changed, but not in a large percentage, practically apart from two nurses and the head physician, the rest has remained unchanged.

I believe that the added value in everything is given by people and, in this case, there is no exception; the donor associations present in Reggio and the apheresis department are excellent precisely for the people who spend, commit themselves and sacrifice both for those who donate and for those who receive.

Even the machinery has changed; when I started the donation of blood components it was done on two arms, today however, it has become one arm.
In the past you had to dedicate the whole morning to it, today it took me a total of an hour, I entered at ten and at eleven I was out for the donation process alone, it took 32 minutes; it must be said that, of such technological and fast machines, the department has only two.

The same thing goes for the structures, today there is a new one which is certainly fresher and cleaner than the one I gave as a boy.

Naturally we are talking about a hospital, if I think instead of AVIS it really seems that there are two speeds given that the structures and machinery of our association are at the forefront; as far as the staff is concerned, honestly, I have to say that we are on the same qualitative level, speaking of people, however, it is something that, in my opinion, concerns everyone's way of being.

In any case today, in this thought of mine I want to dwell on "public affairs", obviously AVIS is also public, since it belongs to everyone, but the management, for obvious reasons, is totally different.

At a bureaucratic level everything is less cumbersome and then, being in the field of volunteering, there are no personal interests behind it.

So at the end of this analysis I can see that we have certainly moved forward and improvements have been made; it must be said however that, considering that we are talking about health care and considering the time frame, a good 23 years, these changes and improvements have been really slow.

If I look at the rest of Europe and the world, I realize that as a country, Italy really can't keep up with the pace of the more developed countries.

Probably because we don't belong to that category.

For heaven's sake, there are countries worse off than us and which are much poorer; we are not yet fourth world but, by now we could easily define ourselves third world; health care is always one of the indicators of development of a society but, in any case, it is not only in that respect that we are really slow; if we think, for example, of the very high unemployment rate, there's not much to be happy about, poverty among citizens is increasing.

The thing that makes you think the most and which, among other things, is the strangest is that, in a country where excellence is wasted, a country with a very high tourist vocation, a country where there could be work for everyone and so much wealth, we live the almost opposite situation.

I always think this is a great sin, unfortunately, however much the average Italian grows and evolves, or at least tries, the country will not be able to change if it is not the management class that improves.
Probably someone will say that all citizens can, in a democratic country, apply for the direction of public affairs, in Italy however, this is only on paper since the political class is a caste sometimes also made up of dynasties.

Let's hope that the future can give us something different, something better.

In the meantime, in order to avoid finding myself with one hand in front and the other behind, I continue to carry out my plan.

---

Now greetings, of course thank you for getting this far and I invite you to express your thoughts in the comments below.

Hug you!

🔘 🔘 🔘

Brave heart and gentle tongue will take you far into the jungle...

Donare il sangue è una necessità: per assicurare le cure agli emofiliaci, per i trapianti degli organi, per curare gli ustionati, per ricavare dal plasma i cosiddetti farmaci salvavita. Donare un po’ del proprio sangue dovrebbe essere considerato un atto di civiltà e un dovere morale per chi è in buona salute. Recarsi, almeno una volta all’anno, in una struttura del Paese dovrebbe essere sentito come un atto d’amore verso chi manca di qualcosa d’importante.
(Don Antonio Sciortino)

---

---

Stamattina sono andato a donare il plasma, mentre ero comodo sulla poltrona mi guardavo un po' intorno e riflettevo.

Dalla mia prima donazione sono passati ben 23 anni e parecchia acqua sotto i ponti.

Sto invecchiando senza rendermene conto...

Per me donare ormai è diventato una sana e bellissima abitudine, l'Avis è famiglia e parte fondamentale della mia vita.

Osservando l'ospedale riflettevo su alcune cose che sono cambiate; prima di tutto è cambiato il personale, non in grande percentuale però, praticamente a parte due infermiere e il primario il resto è rimasto invariato.

Credo che il valore aggiunto in ogni cosa sia dato proprio dalle persone e, in questo caso, non c'è alcuna eccezione; le associazioni di donatori presenti a Reggio e il reparto di aferesi sono delle eccellenze proprio per le persone che si spendono, si impegnano e sacrificano sia per chi dona che per chi riceve.

Anche i macchinari sono cambiati; quando ho iniziato la donazione di emocomponenti si faceva su due braccia, oggi invece, è diventata monobraccio.
In passato ci si doveva dedicare l'intera mattina, oggi ho impiegato in totale un'ora, sono entrato alle dieci e alle undici ero fuori per il solo processo di donazione ho impiegato 32 minuti; c'è da dire che, di macchinari così tecnologici e veloci, al reparto ne hanno solo due.

Stessa cosa vale per le strutture, oggi ne esiste una nuova che, sicuramente, è più fresca e pulita di quella un cui donavo da ragazzo.

Naturalmente stiamo parlando di azienda ospedaliera, se penso invece all'AVIS sembra davvero che le velocità siano due visto che le strutture e i macchinari della nostra associazione sono all'avanguardia; per quel che riguarda il personale invece, onestamente, devo dire che siamo sullo stesso livello qualitativo, parlando di persone però è qualcosa che riguarda, a mio avviso, proprio al modo di essere di ognuno.

In ogni caso oggi, in questo mio pensiero voglio soffermarmi sulla "cosa pubblica", ovviamente anche l'AVIS essendo di tutti è pubblica ma, la gestione, per ovvi motivi, è totalmente diversa.

A livello burocratico è tutto meno farraginoso e poi, essendo nel campo del volontariato, non ci sono dietro interessi personali.

Quindi alla fine di questa analisi posso constatare che sicuramente si è andati avanti e si sono fatti miglioramenti; c'è da dire però che, considerando che si parla di sanità e considerando l'arco temporale, ben 23 anni, questi cambiamenti e miglioramenti sono stati davvero lenti.

Se guardo al resto d'Europa e del Mondo mi rendo conto che come Paese, l'Italia non riesce davvero a seguire il ritmo dei paesi più sviluppati.

Probabilmente perché non apparteniamo a quella categoria.

Per carità, ci sono paesi messi peggio di noi e che sono molto più poveri; non siamo ancora quarto mondo ma, ormai potremmo tranquillamente definirci terzo mondo; la sanità è sempre uno degli indici di sviluppo di una società ma, in ogni caso, non è solo sotto quell'aspetto che siamo davvero lenti; se pensiamo ad esempio al tasso di disoccupazione altissimo non c'è molto da stare allegri, la povertà tra i cittadini aumenta.

La cosa che più fa riflettere e che, tra l'altro, è più strana e che, in un paese dove le eccellenze si sprecano, un paese con altissima vocazione turistica, un paese dove ci potrebbe essere lavoro per tutti e tanta ricchezza viviamo la situazione quasi opposta.

Penso sempre che questo sia un grandissimo peccato, purtroppo, per quanto l'italiano medio cresca e si evolve, o quantomeno ci provi, il paese non potrà cambiare se a migliorare non è la classe dirigenziale.
Probabilmente qualcuno dirà che tutti i cittadini possono, in un paese democratico, candidarsi alla direzione della cosa pubblica, in Italia però, è così solo sulla carta visto che la classe politica è una casta a volte formata anche da dinastie.

Speriamo che il futuro possa regalarci qualcosa di diverso, qualcosa di migliore.

Io nel frattempo, onde evitare di trovarmi con una mano davanti e l'altra di dietro, continua a portare avanti il mio piano.

---

Ora Ti saluto, naturalmente Tu ringrazio per essere arrivato fino a questo punto e Ti invito a esprimere i Tuoi pensieri nei commenti qui sotto.

Ti Abbraccio!

🔘 🔘 🔘

Cuore coraggioso e lingua gentile ti porteranno lontano nella giungla...

---

---

English is not my first language but I try, please forgive any errors.