Day Shift

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Tutte le immagini sono proprietà di 87Eleven Entertainment / Netflix

Sono un grande amante dello Storytelling, che sia un libro, una serie, un film o uno spettacolo a teatro, se c’è una bella storia da raccontare, io ne vengo sicuramente rapito. Ho provato anche a imparare a raccontarle, con corsi di scrittura e sceneggiatura, ma sedermi a scrivere ad un tavolo non è la mia via. Questa l’ho trovata con l’improvvisazione, ma è un’altra storia.
Il panorama dell’intrattenimento si è potenziato incredibilmente negli ultimi anni, rendendo difficile poter seguire tutto. La nostra attenzione e molto più limitata dell’offerta esistente e bisogna quindi fare delle scelte. Sulla base di cosa?

Io di solito le faccio sulla base della fiducia che ripongo in persone che giudicano come me un determinato contenuto. Se un libro o un fumetto che mi sono piaciuti, piacciono anche a te, allora è probabile (solo probabile) che anche il film che mi stai consigliando mi possa piacere.

Ecco perché ho pensato di condividere con voi gli ultimi contenuti di cui ho fruito, nella speranza di aiutarvi a scegliere (o evitare) le esperienze di storytelling migliori.


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"Allora, io recito e tu ci metti il tuo bel faccino per le teenagers, ok?"

L'altra sera eravamo abbastanza svogliati. Non volevamo impegnarci a guardare un film complesso, magari meritevole, perchè non gli avremmo dato la giusta attenzione. Insomma, non avevamo il mood giusto per un film serio. Abbiamo quindi cercato un titolo che ci sembrasse leggero. Tra le varie piattaforme streaming, un film di vampiri con Jamie Foxx, Dave Franco e Snoop Dogg sembrava la soluzione adatta.

La storia di per se è abbastanza banale se non banalissima. Giusto un colpo di scena a tre quarti sembra risollevare le sorti della narrazione, ma poi viene risolto senza motivo a tarallucci e vino. Ma allora perchè ve ne parlo?

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"Avete chiamato la cazzo di cavalleria, cazzo?"

A parte che credo sia corretto sconsigliare dei film, così come consigliarli, questo Day Shift mi ha colpito per due cosette:

La prima, seppur poco impiegata, è l'utilizzo dei droni per due piccole scene dinamiche. L'utilizzo dei droni secondo me negli anni prossimi si espanderà molto nelle scene di azione e questo è un bene, purché non se ne abusi. I droni permettono movimenti di camera inediti e sono perfetti per aggiungere dinamismo a una scena. Quando mi capita una scena con droni, spesso rimango colpito.

Il secondo invece sono le coreografie da combattimento. La puerilità della storia rischia di mettere in secondo piano e invece sono ottime, lunghe, complesse. La regia le segue e le rappresenta abbastanza bene. Certo, avere nella troupe anche Scott Adkins ovviamente facilita tantissimo, ma il livello generale di tutto il cast è elevato e degno di nota.

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Se vi domandavate quanto è alto D. Franco...

Vale la pena vederlo? Solo se vi piacciono davvero tanto i combattimenti, ma davvero tanto. Ma non c'è bisogno di vederlo tutto, fate skip avanti fino a dove si menano, perché il motivo per cui lo fanno è futile. Conta solo l'arte... marziale.


Vi ringrazio per aver letto fin qui. Per qualsiasi osservazione sul contenuto del post o sulla carta, vi prego di usare i commenti. Consigli su come migliorare, ottimizzare o rendere più gradevole i post sono i benvenuti.

Alla prossima!



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