Tutte le foto sono state scattate da @stewie.wieno
La mia prima Lucca Comics & Games risale al 2006. Era il primo anno che la manifestazione si spostava dal palazzetto dello sport al centro cittadino. Da allora, fino al 2015 sono sempre andato in giornata, spesso accompagnando dei pullman che dalla mia città venivano organizzati per portare gli appassionati alla manifestazione.
Dal 2015 ho invece iniziato a fermarmi per tutto il periodo, organizzandomi con degli amici.

Nel 2020 è arrivata la pandemia e la manifestazione fisica non si è avvenuta, nel 2021, invece, c'è stata ma in forma e dimensione molto ridotta.

Questo 2022 è stato l'anno del riscatto.

L'ingresso del padiglione Carducci

Con un gruppetto di amici un po' diverso dal solito abbiamo deciso di partecipare, per tre giorni dei cinque che dura la manifestazione. Abbiamo affittato un appartamento appena fuori le mura (leggasi a 650m dalle mura più vicine). La città infatti è circondata tutta da alte mura medioevali ancora in piedi e completamente pedonali. Una anello verde che circonda il vecchio centro storico, che rende molto caratteristica la città e che delinea bene o male i contorni della manifestazione fieristica.

Lucca Comics & Games è la seconda più grande manifestazione di questo tipo al mondo, seconda solo al Comiket di Tokyo. Questo anno, complice anche il bel tempo, ha raggiunto la cifra record di 319.926 partecipanti paganti, cui si devono aggiungere i visitatori che giungono in città solo per respirare l'aria di festa di questi giorni. Si, perchè Lucca per una settimana si trasforma in un paese dei balocchi: Giochi in scatola, Videogiochi, Giochi di ruolo cartacei e dal vivo, Cosplay, Musica, Fumetti, Manga, Illustrazione, letteratura Fantasy e Fantascientifica. Non c'è ambito della Pop Culture che la manifestazione non tocchi. Le strade si riempiono di personaggi in costume, sempre ben disposti a farsi immortalare in una foto, numerosi sono gli eventi, i raduni, i concerti o gli incontri con autori.

Il nostro modo di vedere e vivere la manifestazione è un misto tra il curioso e l'appassionato. Siamo interessati e curiosi un po' di tutti i settori di cui si compone la manifestazione e generalmente cerchiamo di vedere e provare ogni padiglione o area. Con più giornate a disposizone ci è permesso prenderci un po' più di calma ma questa edizione ci ha messo di fronte alla realtà che le cose stanno cambiando.

Il firmacopie di Alfredo Castelli

L'Edizione 2022

319.926 biglietti staccati. Tre giorni sold out. Tutto questo in una città da 89.000 abitanti e un centro storico che normalmente ne ospita 9.000. Organizzare questa manifestazione richiede uno sforzo faraonico e livelli di stress molto elevati. Eppure questo anno la cordialità di ogni membro dello staff, dal primo all'ultimo, anche il quinto giorno è stata impeccabile. Non so come siano riusciti ad allenare i ritmi, forse con un sistema di turnazione migliore e un maggior numero di personale, ma comunque meritano tutti i migliori complimenti.

Anche le forze dell'ordine, di sicurezza e mediche, sono stati una presenza costante, ma educata e discreta. Forse consci che le persone che vengono a Lucca per i comics vengono con un clima di gioiosa festa, ma senza eccessi.

Le mostre sono sempre ottime. Da questo anno non sono più aperte a tutti, ma solo per chi ha pagato il biglietto. Un peccato da una parte, ma anche un modo per giustificare, forse, l'aumento dei prezzi. La manifestazione cresce e i prezzi, aimè, anche.

Cosplayer di un certo livello

Nuovi spazi per il Giappone e i content creator. Spostare l'area dedicata alla cultura giapponese fuori dal centro cittadino, ha sicuramente scontentato molti appasionati, ma ha effettivamente diluito di molto la calca di gente che si è presentata in città. Noi per primi ci siamo percorsi i trenta minuti che portavano al polo fieristico sia in andata che in ritorno. E' stato stancante, ma non impossibile. Capisco che però parlo dal punto di vista di una persona che non si muoveva con zaini carichi di action figure, spade, costumi o fumetti. Forse andrebbero ripensati i collegamenti, ma direi che per ora ha funzionato sufficientemente bene.
Gli spazi che in città erano prima del Japan Palace sono stati ora dedicati ai content creator. Dirette streaming e similari avvenivano da qui. Uno spazio che non pensavo potesse avere successo e che invece risultava sempre pieno e partecipato. Probabilmente sono fuori target per queste cose.

Non è però tutto oro. Grosso problema sono state le code per accedere ad alcuni padiglioni. Forse per un errore di progettazione degli stessi (un padiglione, come quello Amazon Prime Video che permette di essere visitato solo da 700 - 1000 persone al giorno quando i biglietti staccati sono 75.000 evidentemente non è adeguato) o perchè non ci si aspettava una affluenza del genere.
Inoltre c'era una generale sensazione che ci fosse meno ambizione del solito. Su tutto meno videogiochi in prova (Nintendo escluso) e una esposizone Lego largamente sottotono.

L'accesso ad alcuni eventi andrebbero completamente rivisti. Nel 2022, mentre parchi divertimento utilizzano le app per mettersi virtualmente in coda, fare delle code fisiche per partecipare agli incontri o ai concerti non è più tollerabile. Per Tim Burton mi sono messo in coda alle sei del mattino per scoprire di essere il settantesimo oltre il termine dei biglietti. Si sono lette molte lamentele per il click day per partecipare alla priezione del film di One Piece, ma avrei preferito essere escluso così, che non farmi due ore di coda al freddo per niente.

L'emozionante mostra di Salani

Da quello che ho colto, per gli espositori è stato un grande anno, che però deve essere accolto dall'organizzazione come una sfida per il futuro. Serve un potenziamento delle superfici e delle aree per essere pronti ad accogliere una domanda in crescita. Dal canto nostro siamo tornati a casa stanchi