Strane Storie (ep. 1)

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La storia che vado a raccontarvi è assolutamente vera, ma sembra il plot di un film hollywoodiano per quanto possa sembrare assurda. Eppure in mezzo all'assurdità, che ha molto il sapore della solita truffa, ci sono degli endorsment, diretti o indiretti che sono usciti dal Presidente degli Stati Uniti, Wikileaks, un vasto numero di testimoni e perfino Papa Giovanni Paolo II.

Siccome la storia come ho detto sembra la sceneggiatura di un film, la tratterò come tale.

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Image by Gerd Altmann from Pixabay

Siamo nel 1958, un ventenne di Brescia nel boom economico intraprende l'attività di imprenditore nel settore calzaturiero. Questo ragazzo è sveglio, appassionato di matematica e curioso di quel periodo pieno di aspettative, specie tecnologiche. In quell'anno infatti nasce la NASA, vengono lanciati i primi satelliti; questo per dare una idea del contesto storico e tecnologico. Il giovane negli anni avrà modo di registrare numerosi brevetti, e creare società a testimonianza delle sue capacità.

Il lavoro da commerciante lo porta a viaggiare in giro per l'Italia quando incontra quasi per caso dei frati di un convento nel sud Italia. I frati gli fanno conoscere un confratello, o meglio non è un frate, è più un ospite che tutti chiamano il professore. Il nostro commerciante rimane folgorato dal professore ed instaura un rapporto da allievo ma anche di amicizia. Infatti appena può scende da Brescia al Sud Italia solo per poterlo incontrare.

Nel rapporto che si consolida e con essa la fiducia reciproca, il professore ad un certo punto gli parla della possibilità di realizzare una "macchina" che sarebbe in grado, con una potenza piuttosto esigua in entrata, di annichilire la materia in modo controllato e circoscritto. Si tratta di un congegno le cui possibilità sono a larghissimo spettro, infatti si potrebbero annichilire i rifiuti senza avere particelle o residui tossici, ma allo stesso tempo generare energia senza i ben noti "impicci" di quella nucleare. Ma potenzialmente è anche un arma di distruzione fuori dal comune. Motivo per cui il professore è restio alla sua realizzazione.

Dopo 6 anni di frequentazione il giovane bresciano decide di aver appreso le conoscenze necessarie dal professore per realizzare questa "macchina", con il benestare di quest'ultimo che però gli impone una serie di condizioni di segretezza. E' una impresa non semplice e sopratutto costosa, per oltre 8 anni il giovane tenta e ritenta senza successo, si contano ben 228 "macchine" distrutte, ma con piccoli segnali di potenzialità che comunque indicano che la strada intrapresa sarebbe quella giusta.

Verso gli inizi degli anni 70, attraverso le sue società entra in amicizia con un dottore. Quello che il giovane non sa è che questo signore è un ufficiale dei servizi segreti in incognito, nonché massone della nota P2. Il suo nome è Massimo Pugliese. Evidentemente Pugliese deve aver capito qualcosa e attenziona il giovane bresciano. E qui iniziano i guai con la giustizia, con una prima perquisizione nel 1973 ed una seconda nel 75 motivata da futili motivi come "ricerca di materiali pericolosi". Addirittura viene arrestato per 87 giorni a Torino per presunte implicazioni nel sequestro di Carla Ovazza, moglie di Jean Paul Elkann. Le perquisizioni, e l'accusa di sequestro finiscono nel nulla, tuttavia indeboliscono le finanze del giovane imprenditore, e la sua credibilità nella società.

Il ragazzo quindi decide di rompere una parte dell'accordo di segretezza con il frate-professore e si rivolge a Pugliese ed altri amici per aiutarlo a trovare finanziatori. Nel frattempo i progressi sono stati incoraggianti e la macchina è sostanzialmente funzionante, tanto che viene realizzata una prova che lascia sbigottiti i testimoni. A questo esperimento ci sono varie personalità, oltre agli amici, tra cui il Sindaco di Brescia e un colonnello dei Carabinieri, oltre allo stesso Pugliese. L'esperimento, forare una lastra di metallo piuttosto spessa posto a distanza riesce con successo. Viene eseguito un secondo esperimento e questa volta viene video registrato da Pugliese che decide di mostrare il video ad esponenti dell'ambasciata Americana che informa il suo governo attraverso un cablogramma, ripreso anche di recente da Wikileaks, con il nome di "Secret Rome 15277". Il presidente degli Stati Uniti in persona, Henry Ford, manda un suo esponente in Italia, tale ing. Matthew E. Tutino che chiede una prova decisamente improbabile ed inquietante, ovvero neutralizzare un satellite in orbita. Il giovane bresciano si inquieta e decide di negare qualunque esperimento.

Cerca poi di coinvolgere il governo italiano il quale attraverso una serie di senatori e parlamentari, oltre ad un esponente della nascente società per il nucleare, il professor Ezio Clementel, chiedono una serie di esperimenti, anche questi video registrati. Questa volta non tutti riescono, in uno la macchina implode su se stessa rivelando comunque una enorme potenza tanto da sciogliere la soletta di marmo posta sotto di essa, ma senza danneggiare il supporto. Clementel nella sua relazione ammette che le potenze in gioco erano ben oltre le tecnologie in essere negli anni 70.

Non segue nulla di fatto, e il giovane bresciano, oramai uomo, si trova di nuovo con problemi finanziari. Cerca finanziamenti in Italia e li trova nell'imprenditore sardo Giuseppe Piras, che però si rivolge a sua volta ad un editore belga che pretende il coinvolgimento del proprio governo. Neanche a dirlo viene chiesto un nuovo esperimento prima di erogare soldi. A questo esperimento viene mandato un maggiore dell'esercito belga, tale Jacques Leclerc. L'esperimento consiste nell'annichilire delle lastre di cemento a 2 km di distanza. Il tutto si sarebbe svolta presso un forte della prima guerra mondiale sul monte Baremone. L'esperimento riesce e Leclerc nel suo rapporto dirà "ho detto al generale Bastogne di buttare via i suoi carri armati, perché con questa arma non servono più a nulla".

Il governo del Belgio accetta di finanziare il progetto e si costituisce una società italo-belga, tuttavia il vulnus del bresciano, ovvero che l'utilizzo della macchina non deve essere per nessun motivo di tipo militare, viene abilmente aggirato con norme da azzecca-garbugli. Siamo nel 1978 e durante il collaudo, che doveva consistere l'ebollizione di una bacinella d'acqua viene invece chiesto di annichilire un carro armato. Il nostro, capito le intenzioni, decise di far implodere la macchina in modo volontario e far fallire il collaudo, con esso anche la società italo-belga e un contratto da 5 miliardi di franchi-belgi.

Segue nella parte due di questa quadrilogia.



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