Corona Virus: vi dico la mia...

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Da diverse settimane, ormai, si sente sempre più parlare del Corona Virus.

L'argomento sembra essere diventato uno tra i più gettonati tra amici, parenti e colleghi nonché il servizio di punta per qualsiasi mass media.

Le prime notizie provenienti da Whuan hanno paralizzato il mondo.

In Europa in generale ed in Italia in particolare, tuttavia, ciò che accadeva in Cina appariva come qualcosa di lontano... quasi di etereo. Sentivo la gente in treno che ne parlava quasi sorridendo "perchè tanto la Cina è lontana" oppure ascoltavo chi cercava di esorcizzare la paura con del sano razzismo tipo "basta stare lontano dai cinesi e dai loro ristoranti" oppure con superficiale idiozia tipo "vabbè basta rimanere in Italia"...

Certo, e dove la mettiamo la globalizzazione?

Poi i primi casi si presentano in Europa ed in Italia e scatta il panico.

La suprema stupidità umana che acclama la globalizzazione dei mercati come un mantra irrinunciabile, non comprende che ogni fenomeno, ormai, è globale.

Il numero di potenziali pazienti colpiti dal virus si dilata o si contrae a seconda di chi lo snocciola. I bollettini alternano speranze a depressione come se si fosse di fronte ad una altalena mediatica: "ci sono cinque casi, no dieci, no trenta" per poi ammettere "ah cacchio, erano anziani deboli con una polmonite" oppure "si trattava di semplice raffreddore". E tu non sai più che cacchio pensare... Ma quanti sono sti ammalati di corona virus??

Passano i giorni. I telegiornali si buttano anima e corpo sulla notizia e tratteggiano dei contorni della situazione sempre più cupi. L'informazione mainstream lancia crudi pezzi di allarmismo ad una platea assetata di torbido liquame. Al contrario, la contro informazione alternativa minimizza e quasi deride il tam tam mediatico sulla faccenda.

In questo sottobosco di paura generalizzata, le teorie di sprecano e proliferano come funghi. "E' un esperimento andato male!" urlano alcuni. "E' la sporcizia dei cinesi" squittiscono altri. "La devono smettere di mangiare bambini e cani" osano i più arditi!

Mostro i visceri e miscelo cronaca e spettacolo, impasto e servo caldo - ...è pronto a tavola... - Come uno stormo di avvoltoi sulla carogna il mio pubblico s'affolla: e proprio come ai tempi di Caligola mi basta dare all'occhio la sua parte per darti l'illusione che tutto vada bene, anzi benone se non meglio

La strofa di sopra l'ho presa da un autentico poeta contemporaneo: Frankie Hi Nrg. Oggi come oggi la trovo davvero azzeccata ed estremamente attuale.

Un autentico panico si sta spandendo in ogni dove. Le Istituzioni si mobilitano per tamponare la pandemia! Ed è così che regioni come l'Emilia Romagna e la Lombardia fanno scattare un sincero coprifuoco che si allarga a macchia d'olio.

In Piemonte, da ieri sera, è un susseguirsi di divieti e ordinanze regionali e comunali.

Scuole chiuse, mezzi di trasporto pubblici per metà deserti, strade cittadine scarsamente trafficate anche in orario di punta, stazioni ferroviarie con sale d'aspetto chiuse, piscine sprangate. Da ieri sera sembra di essere in tempo di guerra. I messaggi nei gruppi ai quali sono iscritto, informano dell'allarme in tutte le strutture.

Persino l'azienda per la quale lavoro, palesemente poco incline al lavoro da casa per i propri dipendenti, in una mail scritta di domenica pomeriggio, ha preso in considerazione lo "smartworking" (si proprio tra virgolette) come misura precauzionale.

E poi ti arrivano voci di gente che non si sposa perché il ristorante sarà chiuso per due settimane (sarà un segno del destino?), studenti che non si laureano a causa delle università chiuse (tanto c'è tempo no?).

Nei salotti della "Torino bene" ci si interroga su chi possa essere stato il paziente zero in un turbine di scemenze che si susseguono alla velocità della luce...

Bene... tutto questo già lo sapevate. Ed ora vorrei dirvi la mia.

Ci tengo a precisare che non voglio negare l'evidenza. Un certo allarme c'è e sarebbe da sciocchi negarlo. E' anche vero che gli elementi più a rischio sono le persone fisicamente più deboli come gli anziani, i bambini piccoli e gli ammalati.

Tuttavia penso che adesso si stia esagerando. Il numero di vittime in Europa si conta sulle dita di una o due mani. E non è detto siano da attribuire al virus.... Se consideri che i morti sulle strade il sabato sera in un solo mese supera di gran lunga i morti per corona virus... ne consegue che bisognerebbe chiudere qualsiasi strada ogni sabato dalle 21:00 di sera alle 8:00 del giorno dopo.

Senza dubbio ci vuole attenzione. Senza dubbio siamo di fronte ad una forma virale piuttosto aggressiva ed aggressiva ma disseminare panico e paura non è il modo migliore per affrontare la situazione.

Il supermercato sotto casa mia, mi ha informato che "è meglio fare la spesa questa settimana perchè dalla prossima non è sicuro che ci siano gli approvvigionamenti". Ma stiamo scherzando? E per quale motivo? Abbiamo paura che qualche broccolo o una banana o un pacchetto di pasta prenda l'influenza?

Secondo me, l'unica cosa che questo corona virus deve insegnarci è che siamo di fronte ad un mondo globalizzato. Ciò che avviene dall'altro capo del mondo si espande su tutto il globo e non ha senso farsi prendere dal panico e affossare le economie locali per un allarme.

Ad ogni modo ieri ed oggi sono ancora andato in ufficio. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni.
Teniamoci aggiornati.... Chissà: forse sarà il mio ultimo post prima della pandemia...

Origine delle immagini:
NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.




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