Il Galeone 01. Le luci

Prologo

Eccoci qui con un racconto completamente diverso dai precedenti. Scrivere mi piace così come mi piace sperimentare nuove ambientazioni e nuovi personaggi. Mi auguro di cuore che questo racconto, ambientato... no, non voglio anticiparvi nulla. Il titolo già preannuncia qualcosa ma ci saranno degli aspetti che forse vi stupiranno e spero di leggere tanti commenti sotto ogni post di questa storia.

Le luci.

Cindy abbandonò ogni remora e si versò dell'altro vino inclinando la coppa di 45 gradi. L'indice della mano sinistra era all'interno dell'incavo del bicchiere ed attendeva che il liquido vischioso arrivasse vicino al bordo. Nonostante i suoi occhi si fossero abituati alla totale assenza di luce, non riusciva a mettere perfettamente a fuoco gli oggetti di fronte a se e, per questo motivo, dovette fare molta attenzione a non versare quel delizioso nettare sul tavolo in legno.

Erano ormai più di due giorni che navigavano in quella situazione ed iniziava ad essere molto preoccupata. Ogni volta che si dirigeva sul ponte percepiva l'immobilità dell'aria ed una totale mancanza di suoni che la inquietava.

Solo Walter, l'uomo che l'accompagnava durante quella avventura, riusciva a rallegrarla con la sua risata allegra e gioviale. Non ricordava la prima volta in cui lo incontrò ma le sembrava di conoscerlo da tutta la vita. Walter era un uomo alto e un po' sovrappeso con una barba rossa ed i capelli neri. La sua pelle era piuttosto chiara e amava girare il mondo alla ricerca di tesori da acquistare per poi rivendere nel prossimo porto. Anche Cindy era una commerciante ma cercava di viaggiare solo in occasioni importanti e redditizie e... il carico che trasportava soddisfava entrambe le clausole.

La donna aveva deciso di imbarcarsi su un galeone da guerra per raggiungere la destinazione più velocemente. Il capitano Siburg era solito dare un passaggio ai commercianti che fossero muniti di monete d'oro sonanti. Ovviamente sia Walter sia Cindy ne portavano sempre in abbondanza con loro.

I pensieri di Cindy vennero interrotti da un suono martellante. Qualcuno stava bussando alla porta della sua cabina. Si ridestò contro voglia e con una voce cristallina e squillante chiese chi fosse. Dall'altro lato della porta, una voce baritonale rispose prontamente:

Signora, sono Donny, il comanante vi chiede di raggiungerlo sul ponte superiore.

Cindy era stizzita. Il capitano non perdeva occasione per chiamarla al fine di poter godere della sua compagnia femminile. Decise di assecondarlo e, dopo aver bevuto un altro sorso di vino dal bicchiere, comunicò a Donny che sarebbe salita entro dieci minuti.

Quando arrivò sul ponte, Siburg era già li ad aspettarla ed insieme a lui c'era anche Walter. La donna potè osservare il viso di entrambi e, nonostante la penombra, ne percepì la preoccupazione.

Salve comandante, mi avete fatto chiamare? Vedo che questa volta non siamo soli...

Siburg non badò volutamente al sarcasmo della donna e, senza nemmeno guardarla, iniziò a parlare:

Salve Cindy, sente anche lei questi eco lontani? Sta succedendo come la scorsa settimana. Abbiamo avvistato delle luci intermittenti in lontananza accompagnate da suoni innaturali ed urla.

Alla donna non sfuggì il tono della sua voce ed il fatto che il comandante la chiamò per nome. Per la prima volta in quasi tre giorni, il silenzio assordante che li aveva accompagnati sembrava interrotto da alcuni rumori ovattati provenienti da lontano. Non avrebbe saputo dire con altrettanta sicurezza se si trattasse di urla ma, sicuramente, l'assenza di suoni era finalmente terminata.

Finalmente...?

Beh no! Finalmente no! Anche la scorsa settimana era successo la stessa cosa. E la settimana prima ancora. Prima i suoni ovattati, poi le luci intermittenti che si vedevano all'orizzonte. Erano tutti segnali che presagivano un caos imminente e all'improvviso sentì i suoi muscoli irrigidirsi.

Si ritrovò a stringere la balconata sulla quale era appoggiata con le dita di entrambe le mani. La calma iniziava a lasciare il posto alla paura e proprio nel momento in cui stava per rispondere al capitano, una luce fortissima squarciò il buio.

D'improvviso il galeone fu illuminato a giorno e i tre si coprirono gli occhi con le mani. L'eccesso improvviso di luce feriva i loro occhi che non vedevano altro che buio da giorni.

Cindy fu la prima a riprendersi. Era sul punto di parlare quando un suono improvviso quanto assordante le incrinò il timpano facendola svenire.

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