Il Galeone 04. Il mare.

Il mare.

Walter l'aveva salvata.

Solo grazie a lui era riuscita a mettersi al sicuro. Nel momento in cui rimase paralizzata osservando la nuvola scagliarsi contro di loro, lui l'aveva presa e avevano corso insieme verso il boccaporto. Aveva scelto di mettere lei davanti a se stesso.

Ma nel momento in cui era riuscita a varcare la soglia, si era girata solo per vederlo essere sbalzato da una forza oscura lungo il ponte. Poi più nulla.

Quando la situazione si fu calmata uscirono sul ponte ed il primo pensiero di Cindy fu di cercare il suo salvatore. La donna iniziò a scandagliare il ponte urlando il suo nome nell'aria immobile. Finalmente, terimanato quel rumore assordante e martellante che li aveva ammorbati per ore, riusciva a sentire la propria voce. Alla ricerca disperata si unirono anche i mozzi e persino il comandante, Siburg, dava indicazioni ai marinai che gli passavano vicino su dove potesse trovarsi l'uomo.

Nessuno, tuttavia, aveva il coraggio di dire ciò che temevano tutti. Nessuno osava dire ad alta voce che un uragano come quello della scorsa notte avrebbe buttato fuori dal vascello anche un marinaio esperto. Figuriamoci un mercante di città... Ad un tratto un grido coprì le urla di tutti gli altri:

Uomo in mare!!!

Era stato Donny il mozzo a vedere prima di tutti, il corpo in acqua. Sebbene non si potesse vedere chiaramente da quell'altezza, i vestiti rivelavano che si trattava proprio di Walter. Probabilmente l'uomo era stato buttato fuori dall'imbarcazione durante l'uragano e non era più riuscito a risalire.

Cindy si precipitò a vedere implorando di calare una scialuppa per salvarlo ma il capitano, con fare pragmatico, l'abbracciò senza malizia per cercare di calmarla. Con voce profonda e ferma ordinò a due marinai di assicurare una cima all'albero maestro e indicò ad un terzo di calarsi lungo la fiancata della nave per recuperare il corpo che galleggiava a pochi metri dall'imbarcazione.

Le operazioni durarono pochi minuti e dall'inerzia con la quale il corpo di Walter fu sollevato, si capiva che ormai era senza vita.

Cindy era sconvolta. Piangeva e si disperava per essere stata la causa della sua morte e, nei giorni successivi, curò personalmente i preparativi dei funerali che si sarebbero tenuti all'arrivo in porto.

Quel mare che nei giorni precedenti era stato così burrascoso e infido, ora appariva una tavola piatta praticamente immobile.

Le giornate si susseguivano tutte uguali. I marinai si alzavano al mattino presto per pulire il ponte e gli alloggi, controllavano metodicamente le cime, l'àncora e i cannoni mentre il vascello avanzava verso il prossimo porto.

La luce del sole lasciava il posto al buio della notte ma non era più quel buio senza stelle o luna della settimana precedente. Era un buio più tenue che lasciava intravvedere qualche stella lontana e poco luminosa all'orizzonte.

Cindy maledisse quel viaggio e nei giorni successivi alla morte di Walter passava molte ore nella propria cabina in compagnia del bicchiere e della brocca di vino. Quel viaggio non era come se lo era aspettato. Nulla avrebbe potuto prepararla a quegli eventi paranormali. Nulla e nessuno avrebbe potuto raccontarle ciò che succedeva in quei viaggi.

Una notte, in preda agli incubi, sognò il Galeone colare a picco. Dopo qualche minuto sognò il Galeone bruciare. La sua fronte imperlata di sudore lasciava trasparire gli orrori che la sua mente partoriva nell'intimità dell'oscurità. D'un tratto si svegliò di soprassalto. Si mise a sedere e si asciugò la fronte bagnata di sudore e gettò il fazzoletto madido sul comodino.

Per la prima volta un pensiero si fece largo nella sua mente. Per la prima volta una malsana idea le fece ribollire il sangue nelle vene:

E se non dovessimo riuscire ad arrivare al prossimo porto? E se il fato avesse deciso che questo Galeone sarà la mia bara.

Con questo pensiero Cindy si alzò dal letto. Fuori si vedeva la luce dell'alba filtrare. Andò a lavarsi e si vestì per far visita al corpo di Walter ma prima tornò a guardare il mare.

Il vascello solcava quelle acque immobili senza sosta e la donna si chiese cosa fosse peggio se l'uragano di alcune notti prima o la quiete della routine quotidiana.

Quel pensiero rimase senza risposta perchè qualcosa di inaspettato successe ed arrivò proprio dalla direzione nella quale Cindy stava guardando!



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