Il Galeone 05. Rivelazioni.

Rivelazioni.

Cindy era appena arrivata alla balconata ed osservava il mare e l'orizzonte. L'aria era immobile come sempre e lei era persa nei suoi pensieri.

Tutto ad un tratto vide qualcosa di enorme arrivare dal cielo verso di lei. Sembrava una nuvola ma il suo colore era improbabile. La donna osservò il fenomeno con curiosità e paura. Si rese conto che osservare quella nuvola color nero focato avvicinarsi, tra tutti i fenomeni paranormali degli ultimi giorni, la stava sconvolgendo meno di quanto si sarebbe aspettata.

Quell'enorme nuvola si fermò a pochi metri dal vascello e rilasciò delle gocce di pioggia che colarono intorno al Galeone senza nemmeno toccarlo.

La nuvola nero focato si allontanò ma dopo un paio di secondi tornò ad oscurare il sole avvicinandosi paurosamente al vascello. Questa volta Cindy fu sbalzata all'indietro come se la nuvola avesse toccato la nave. Nuovamente gocce di pioggia rigarono il cielo sopra di loro senza raggiungere l'imbarcazione.

Che stregoneria è mai questa!

La donna provava sentimenti contrastanti. La paura si alternava alla curiosità ma gli assalti della nuvola iniziarono ad essere più ravvicinati e vigorosi. Ad ogni avvicinamento corrispondeva uno scossone fino a quando il cielo si crepò e un enorme masso cadde dall'alto sul ponte a pochi metri da lei.

Il vascello si inclinò paurosamente e Cindy fu pervasa nuovamente dal terrore. Sopra di lei, la volta celeste sembrava sgretolarsi descrivendo figure geometriche dettate dal caos.

La nuvola nero focato tornò ad avvicinarsi con vigore e questa volta ciò che c'era sopra la donna crollò sopra di loro.

In un attimo il mondo cambiò.

In un attimo le sensazioni cambiarono.

In un attimo tutto cambiò.

Cindy sentì per la prima volta il vento sfiorarle i capelli. Centinaia di massi trasparenti giacevano sul ponte. Alcuni di questi avevano trafitto i marinai intorno a lei ma non se ne curava perchè sentiva sensazioni mai provate prima.

I suoni intorno a lei non erano più ovattati e questa volta, la nuvola color nero focato si trasformò in un rosa pallido che riversò una pioggia improvvisa e vischiosa sopra tutti loro. Questa volta, però, la pioggia cadde sui loro corpi ricoprendoli di una sensazione vischiosa.

Poi Cindy la riconobbe. Era una delle voci che quasi una settimana fa urlava all'orizzonte durante l'uragano.

Paola, porca miseria, Bulla ne ha combinata un'altra e questa volta papà si arrabbierà davvero.

Cindy guardava il cielo. Osservava un ciclope trattenere un essere mostruoso dal colore nero focato che la osservava con occhi enormi. Un altro ciclope si aggiunse al gruppo e la donna riconobbe anche la voce di quest'ultimo come una di quelle udite durante l'uragano.

Cacchio Bulla ma cosa hai combinato! Hai rotto la bottiglia del Galeone di papà! E ora che facciamo? Se lo vede siamo fottuti. Monica dobbiamo pulire tutti questi vetri o rischiamo di ferirci camminandoci sopra a piedi scalzi!!

Cindy non poteva credere alle sue orecchie. In una frazione di secondo tutto le fu chiaro.

Il buio totale che avevano vissuto due settimane prima era dovuto al fatto che la famiglia Giustetti era andata in vacanza ed aveva chiuso tutte le imposte della camera.

Le luci rosse e blu erano le stroboscopiche che vedeva appese al soffitto della stanza.

I rumori martellanti che l'avevano fatta svenire erano le note di Neffex sparate a tutto volume dallo stereo posizionato nell'angolo a destra sotto la finestra.

L'assenza di gravità nella quale aveva trovato la morte Walter e nella quale anche lei aveva rischiato di soccombere erano le due ragazze, Paola e Monica che si lanciavano la bottiglia per gioco a suon di musica.

La nuvola nero focato era quell'essere che continuava ad osservarla con occhi spiritati, che scodinzolava forsennatamente e che rispondeva al nome di Bulla.

Ma soprattutto, il mare fermo e l'aria senza vento era dovuto all'ampolla in cui avevano navigato per settimane... O forse mesi.... O forse anni...

Si, adesso Cindy ne era sicura. Non avrebbero raggiunto il prossimo porto. Finalmente fu consapevole del fatto che tutto era perduto. Decise di godersi l'aria fresca che aveva preso il posto dell'aria stantia dentro l'ampolla. La inalò a pieni polmoni guardando con aria di sfida l'enorme Bulla che adesso aveva anche iniziato a sbavare.

Con un impeto di orgoglio, Cindy decise che era tempo di agire. Adesso avrebbe urlato in direzione dei ciclopi e avrebbe fatto capire loro che era ancora viva e che dovevano lasciarla andare.

Ma... era davvero viva?

Cindy osservò, per la prima volta con aria critica, le proprie braccia. Erano fatte di paglia e fu in quel momento che comprese un inevitabile e piccolo particolare: lei era un pupazzo come tutti gli altri e non poteva nè respirare nè parlare.

Paola prese la scopa e iniziò a raccogliere i cocci mentre Monica andò fuori dalla stanza tenendo Bulla per il collare.

Quando il ciclope terminò di raccogliere i cocci, arrivò sopra il Galeone e lo raccolse con delicatezza. Guardò i pupazzi posizionati sul ponte e pensò a tutte quelle volte in cui, da piccola, aveva fantasticato di navigare insieme a loro verso terre lontane.

Gettò i vetri nella spazzatura ed aprì il cassetto della sua scrivania. Non se la sentiva di cestinare il Galeone. Lo adagiò dentro il casseto e lo richiuse. Il vascello fu sovrastato dall'oscurità ma Cindy, Walter, Siburg e Donny non se ne accorsero.

O forse si?



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