Ieri 27 luglio è stato il compleanno di una mia amica storica, la mia omonina. Purtroppo la vita lavorativa ci ha separato e viviamo a 800 km di distanza, quando eravamo più giovani ci si vedeva più spesso poi è cominciata la vita pesante, il lavoro la famiglia la salute. Ridendo e scherzando sono passati più o meno 10 anni dall'ultima volta che ci siamo viste. Durante il periodo della quarantena l'ho chiamata, ero preoccupata, lei vive a Milano! Fortunatamente stavano bene, sia lei che la famiglia. La promessa è stata quella però di rivederci al più presto.
A volte passi il tempo perso nei tuoi "perché" e dimentichi chi eri...la voglia è stata reciproca, un desiderio forte.
Ricominciamo da noi.

L'incontro

Lei arriva a casa dei suoi genitori col compagno, che, essendo un operatore dello spettacolo attualmente sta lavorando poco.
Io e mio marito andiamo a prenderli, appena ci vediamo non facciamo niente, non ci andiamo incontro e ci abbracciamo come nei film, anzi.
Scendo dalla macchina e cominciamo a parlare come se ci fossimo lasciate 5 minuti prima... (non 10 anni)...dopo un poco mi fa:

• "Io vengo da Milano... Lo sai no?"
  E io: "lo so...ora mi metti in difficoltà..."
  Maledetto Covid-19...
• Lei: "Io però sto bene"
  Io: "Anch'io... Almeno lo spero"
  Lei: "Ma non ci vediamo da 10 anni"
  Io: " Infatti, io ti abbraccio"

E l’ho fatto...

Avrei stretto molto di più ma quello spauracchio me l'ha impedito, sinceramente avevo paura, ero in tensione.
Ho ringraziato questo virus perché mi ha fatto rivedere una delle persone più importanti della mia giovinezza ma l'ho anche maledetto perché non sono riuscita a sentirla come volevo.
Io e lei abbiamo avuto sempre un rapporto particolare : la profondità.
In un abbraccio sentito c'è tutta la sincerità di una persona, e mi sono sentita bloccata.
La serata scorre veloce, andiamo a cena godendoci il tramonto sul nostro mare, passeggiamo vicino ad esso...ho passato il tempo ad osservarla, a far scorrere ricordi mentre lei parlava...
Ed ho pensato: siamo arrivati al tempo dei ricordi, quelli belli, quelli che dopo non te li ricordi! Ma lei sì, la solita dovizia di particolari, il solito modo di toccarsi i capelli, l'unica cosa che non mi aspettavo è stato quel marcato accento milanese. Dieci anni fa non aveva attecchito ancora, ora è forte.

La mia fortuna

Nella mia vita, fino ad ora, non ho mai avuto rapporti superficiali, quelli che sono capitati sono sfumati come vino in padella e spesso quando il vino non è buono non ha lasciato nemmeno sapore. La superficialità mi distrugge la rifuggo, un amicizia non è un cenino, anzi è la responsabilità dell'altro in quanto parte di te. Sono sempre stata un'utopista, confermo ribadisco e sosterrò sempre che il vero affetto ritorna, come un'esigenza, come un ricordo sempre presente, supera muri, barriere e bufere. Ci si siede a tavolino si discorre si dialoga si trovano soluzioni, tutto il resto sono scuse e giustificazioni per seguire il "sto bene così" frase di rassegnazione che io non amo;
amo le inquietudini perché sanno di anima, amo gli errori perché sanno di umano, amo i dolori perché sanno di vita.
Ma mentre ci sono persone come me che amano tutto ciò, c'è chi, invece, le calpesta in nome del proprio falso "sto bene così".

Solo per anime vere e meravigliose:

• Sii quella quella persona che dimentica vent’anni di rancore e ricorda un solo minuto di Vero Amore.

(Claudia Crispolti)

Buona ricerca a tutti e buone vacanze!

Il nostro tramonto meridionale.

~foto e testo dell'autore~