Restiamo Umani - Problemi di DAD-

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Ieri ho avuto una chiacchierata a dir poco sconvolgente con una persona, anche preparata, sulla DAD, la famosissima didattica a distanza. Premettendo le enormi difficoltà incontrate durante questo percorso, durante il quale noi insegnanti ci siamo dovuti reinventare e fare praticamente un lavoro differente, attingendo a risorse informatiche e soprattutto a risorse personali e umane; sono rimasta basita quando questa persona ha detto: "va beh, ma questo è il futuro, I bambini si devono abituare a lavorare così..."
Cioè questa persona sosteneva che la DAD sarebbe stato il futuro della scuola... Orrore!
In poche parole pedagogisti come Piaget, Bruner, Darwin, Dewey, e andando indietro nel tempo Quintiliano o tutte le scuole di filosofia greca... Sono morti! Defunti... Kaput!

  • La didattica è in presenza!

Il rapporto docente/discente è sacro, e si gioca molto sugli sguardi, il tono di voce, la prossemica e la mimica.
Ma come si può essere così superficiali? Davvero un PC può sostituire il rapporto umano? Ingabbiare bambini in un loculo informatico? E il gioco? Lo sporcarsi nel terreno, farsi tirate di pelle con l'amico/nemico, imparare a rapportarsi con l'altro?
Posso capire all'università, e nemmeno più di tanto, ma dalle superiori in giù, è sì un aiuto, ma non sostitutivo di un lavoro che si basa soprattutto sul contatto umano. Ulteriore risposta della signora in questione quando ho sollevato queste riflessioni. "E va beh, si adatteranno e capiranno loro come fare".
Sono morti subito anni di storia, di insegnamento per avere i nuovi primitivi informatici...
Alla fine ho cambiato discorso, perché tanto io sono di parte (almeno come sosteneva la signora) ... Va beh!
Questa è la nostra deriva...

Eh no! Non si Può sostituire il confronto umano, con quello virtuale

«Ma l’espressione degli occhi, lì non si sbaglia, che li guardi da vicino o da lontano. Eh sì, sono assai importanti gli occhi, sono una specie di barometro. Vedi chi ha una grande aridità nell’anima, chi senza una ragione può schiaffarti la punta dello stivale nelle costole, e chi invece ha paura di tutto e di tutti».

Michail Bulgakov, “Cuore di cane”

foto e testo dell'autore



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@tipu curate 1

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Grazie @mad-runner! Sei stato ufficialmente adottato da me puoi chiedere a @libertycrypto27... 😂😅😂
Un giorno ti spiegheremo!
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Ti ho upvotato sulla fiducia, ma ti avrei upvotato ugualmente e a maggior ragione dopo aver letto questo tuo post, il titolo mi aveva ispirato, e sul contenuto concordo perfettamente, la DAD è un ripiego, non è la soluzione perenne, non può andare avanti così, perché va tutto a puttane, il contatto è fondamentale, tra tutte le componenti in gioco, alunni, insegnanti, bidelli, ciascuno recita il proprio ruolo in un percorso che deve essere fisico e visivo e non virtuale...

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P.S.: non ho capito bene il discorso di @libertycrypto27 ma mi fido ciecamente!!😄😄

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Grazie del commento come al solito ci comprendiamo al volo, per il resto... Fidati! 😂😅
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Bhaaaaaa.... gente superficiale proprio.... certo che in quell’ambiente hai proprio un bel da fare... dev’essere una lotta continua...

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La DAD è uno strumento utile quando la didattica diretta e tradizionale non è possibile...ma capovolgere completamente l'importanza dell'una e dell'altra è davvero una cosa che mi fa rabbrividire...
C'è sempre chi parla senza pensare troppo...
Beviamoci su che è meglio cara @elikast :)
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Infatti mi dà fastidio proprio la convinzione di chi parla e non l'umiltà di rapportarsi con un addetto...
Odiosi!
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Secondo me si fa confusione sull'argomento. La scuola svolge due funzioni fondamentali che sono distinte ed è importante comprendere i due diversi aspetti:

  1. un ruolo educativo sempre più importante nei tempi moderni, visto che le famiglie spesso non possono (e qualche volta spesso non vogliono) svolgere pienamente il loro dovere al riguardo. Questo ruolo ha un'importanza che decresce con l'età degli studenti: è fondamentale che la scuola educhi i bambini, non ha senso che si pretenda lo svolga con gli universitari.

  2. un ruolo didattico che invece ha un andamento opposto in funzione dell'età: per i bambini è di minor rilievo, mentre diventa (diventerebbe!) fondamentale all'Università.

Mentre il secondo aspetto può, e secondo me, dovrebbe avvalersi sempre più e meglio delle possibilità tecnologiche e quindi anche di potersi svolgere a distanza, il primo ha il fondamento nel rapporto umano, a meno che non si vogliano crescere dei disadattati sociali.

Tenendo conto di ciò il sistema formativo ha sicuramente necessità di adattarsi e modificarsi ai tempi moderni.

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Hai ragione, è normale che ci sia un'evoluzione e un'integrazione ma che non sia sostitutiva del lavoro educativo che svolge la scuola con tutti gli addetti ai lavori.
Il problema sarebbe proprio quello del disadattamento sociale, perché la scuola, e la classe, è il primo nucleo sociale che i bambini conoscono e attraverso cui imparano a relazionarsi con gli altri!
Grazie @garlet per il commento!

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A livello di bambini è un'assurdità pensare di sostituire il contatto umano. Mi vengono i brividi a pensarlo, sebbene io sia un tecnologo. Si rischia di inculcare nei bambini una crescita senz'anima, in cui magari i valori finiscono per essere quelli dei videogiochi o della tv, dove la violenza è spesso spettacolare ed i rovesciamenti di ruoli e valori, che per una mente adulta potrebbero esser di stimolo a prendere in considerazioni situazioni complesse sotto diversi punti di vista, in un bambino possono produrre effetti distorsivi devastanti.

Semmai l'aggiornamento e l'adeguamento dell'insegnamento deve esser proprio rivolto a far capire la pericolosità delle nuove tecnologie per capire le insidie che questi a volte nascondono.

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