Sopravvivere ad un figlio - Carducci

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Premessa

La perdita di un figlio è la cosa più innaturale che esista, la sopravvivenza di un genitore ad un tale dolore è un percorso insidioso da cui spesso non si riesce ad uscire. Si rimane intrappolati in un dolore che modifica irreparabilmente la vita dei genitori che cercano di metabolizzare tale lutto.
Carducci perderà il figlioletto all'età di 3 anni, da poeta scrive, forse le rime più liriche di elaborazione,“Pianto antico” dedicato al figlio Dante e composta nel 1871. È una breve ode in quartine e versi settenari, il quarto verso è sempre tronco. Vi è una forte esperienza emotiva perché il figlio muore a 3 anni.
Dopo la lettura ci si rende conto che l' elaborazione altro non è che il guardare oggettivamente un dolore che è intriseco al poeta. Quanti subiscono queste perdite e quanti sono coloro che comprendono questo dolore? Pochi, molto pochi! L'empatia del genere umano si riduce alla difesa del proprio simile, a ciò che si protegge per istinto, e non per ragione ed oggettività. L'istinto animale prevale e l'umanità spesso è inesistente. Se la rivelazione di un dolore viene definito manipolatore allora il genere umano merita definitivamente l'estinzione!

Pianto Antico

  1. L’albero a cui tendevi
  2. la pargoletta mano,
  3. il verde melograno
  4. da’ bei vermigli fior,
  5. nel muto orto solingo
  6. rinverdì tutto or ora
  7. e giugno lo ristora
  8. di luce e di calor.
  9. Tu fior della mia pianta (Analogia)
  10. percossa e inaridita,
  11. tu dell’inutil vita
  12. estremo unico fior,
  13. sei ne la terra fredda, (ANAFORA)
  14. sei ne la terra negra;
  15. né il sol più ti rallegra (ANAFORA)
  16. né ti risveglia amor.

Parafrasi

  1. Quell’albero verso cui allungavi
  2. la piccola mano,
  3. quel melograno verdeggiante
  4. dai bei fiori rossi
  5. nel silenzioso giardino solitario
  6. è rifiorito tutto da poco
  7. e il mese di giugno lo nutre
  8. di luce e di calore.
  9. Tu, figlio, fiore della mia pianta
  10. maltrattata e ormai secca,
  11. tu della mia vita inutile
  12. ultimo e unico fiore,
  13. sei sepolto nella terra fredda,
  14. sei sepolto nella terra nera,
  15. e il sole non ti rende più felice
  16. né il mio amore ti risveglia più.

ANALISI

Prima strofa: parte introduttiva, dove mette in evidenza un momento gioioso del figlio che gioca con i melograni (immagine della vita quotidiana).
Seconda strofa: adesso nell'orto, dove si delinea la scena, tutto è tornato alla vita tranne il bambino. Siamo nel periodo di giugno.

Terza strofa: dal bambino si passa alla pianta. L’analogia continua e diventa ancora più forte. ANALOGIA: è il paragone stesso, ma non presenta gli altri termini di paragone. In questo caso il bambino è il fiore. Figura retorica più forte della similitudine e della
metafora.
Quarta strofa: la terra è nera per la violenza della morte Mentre la vita ha una ciclicità e tutto ritorna, la vita dell’uomo ha una concezione meccanicistica, perché l'uomo non
ritorna.
L'elemento decadente sta nel fatto che si parla di una fine, che darà sicuramente un nuovo inizio, ma che
non sarà mai lo stesso. Dante era unico per quello che è stato e la sua morte è stata devastante per Carducci.
Per tali motivi i veri addii sono quelli più dolorosi

testo di @elikast, foto libera da copyright presa di Wikipedia



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12 comments
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@tipu curate 2

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Grazie 🤗
!BEER

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Meritato il tipu, ampiamente, per le tematiche trattate e per la maestria con cui lo hai fatto, brava @elikast...

!BEER

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Davvero un tema di una delicatezza unica, parlarne senza il supporto di grande sensibilità è come parlare al vento! I poeti hanno questa peculiarità!
!BEER

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Una delle poesie che mi riporta ai tempi della scuola, bellissima quanto triste
Grazie mille prof. @elikast :)
!BEER

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