Io e la velocità - 44° puntata

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(Edited)


Immagine CC0 creative commons

Il pensiero di dovermi disfare della mia moto era semplicemente atroce, ma dentro di me sentivo che non era poi così assurdo, il lavoro di barista, 13 ore al giorno per 6 giorni alla settimana mi stava lentamente prosciugando, a livello di energie fisiche e mentali, per condurre con padronanza una moto come una Suzuki GSX-R 1,100 ci volevano fisici tosti e prestanti, io ero giovane, avevo l'adrenalina che scorreva a fiumi per altri motivi, ma in cuor mio avvertivo che c'era un qualcosa che non andava, quando salivo in sella alla mia amata...

La goccia che fece traboccare il vaso fu una sera, di inizio primavera, mi ero dovuto assentare dal locale per un impegno inderogabile, non ricordo bene quale fosse, ma non dimenticherò mai quello che successe, in quella maledetta svolta presa a bassissima velocità...

Ero appena partito dal bar, giusto un centinaio di metri, ormai conoscevo come le mie tasche quel tratto di strada, avevo semaforo verde, così pure i pedoni che stavano attraversano l'incrocio, diedi loro giustamente la precedenza che in effetti avevano e avanzavo meno che a passo d'uomo, con la freccia a destra inserita, quando la svolta fu libera, accelerai leggermente, sterzando maggiormente per completare la manovra...

La mia moto aveva un angolo di sterzata ridottissimo, ma in ogni caso sarei riuscito agevolmente a girare a destra, ormai avevo fatto l'occhio a quel fatto, ma improvvisamente il manubrio ebbe come un rimbalzo verso sinistra, impedendomi di fare la manovra come nelle mie intenzioni...
Panico, istintivamente frenai, per evitare di andare a sbattere contro una vettura ferma al semaforo, la velocità era molto ridotta per cui in un istante ero immobile, un nuovo grande problema mi si presentò, generato dal fatto che la moto aveva qualche grado di inclinazione, provai a fermare la caduta verso terra del mio veicolo gettando la gamba destra a terra, simulando una sorta di disperato cavalletto, ma era troppo pesante, il ginocchio ebbe uno stranissimo scricchiolio e dovetti cedere, riuscii a sfilare la gamba da sotto la moto in quanto rischiava di essere schiacciata dal notevole peso...

A terra, il mio piccolo gioiello era finito a terra, tentai di sollevarla ma le moto da competizione pesavano un niente al suo confronto, per cui desistetti, due passanti si offrirono di darmi una mano e finalmente la mia dueruote recuperò la normale posizione, lentamente accostai in un punto dove potessi vedere e verificare quanto fosse realmente accaduto...

Continua...



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2 comments
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Immagino che cerchi di sollevare il tuo gioiello come lo chiami tu, tuttavia la tua motivazione per la velocità non diminuisce, lo dico perché continua a continuare .....

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Fortuna che hai tolto la gamba in tempo!
A mio papa è successa una cosa simile anni fa.

!PGM

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