Mi toccherà dirglielo... 23° puntata

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Non la stava decisamente prendendo dal lato giusto, Bruno, mentre il pullman percorreva il tragitto di ritorno ripensava, ritornava, rimembrava su quanto era accaduto meno di 24 ore prima, gli pareva impossibile che Maria si fosse rivelata per quello che era in realtà, una grandissima amante, certamente, una storia, seppur breve, non si può reggere esclusivamente sul sesso, ma a livello di testa, di comportamenti, di atteggiamenti, la collega si era sempre distinta per essere una persona veramente a modo, che sapeva destreggiarsi sempre e comunque, nelle poche occasioni in cui si era messa in luce, come ad esempio nella casa comunale, e allora, qual era il problema? Sempre e solamente quello, quella sorta di divieto mentale di avere una relazione con un'insegnante della stessa scuola, era davvero tutto quanto riconducibile a quel discorso? Forse, forse sì, forse no, forse il vero nocciolo della questione risiedeva nel fatto che non era pronto per una storia, per un qualcosa di più serio di un'inculata e via, per quanto meravigliosa fosse stata, al cazzo non si comanda, quando tira, tira, ma il cuore non era partito, e neanche il cervello, oppure si stava clamorosamente sbagliando, che stava negando a se stesso e a lei un'evidenza lampante, mettendo in pratica una resistenza che non aveva proprio ragione di esistere...

In compagnia di queste elucubrazioni Bruno riuscì faticosamente, a veder trascorrere il tempo e finalmente arrivarono nel parcheggio antistante la scuola, come il peggiore dei monelli il professore si fiondò verso l'uscita del pullman, al punto tale che Michele l'apostrofò per bene...

"Ooohhhh, prof, ma cos'hai, ti ha pizzicato la tarantola??"

Fu come una fucilata a sangue freddo, Bruno si bloccò di scatto, si girò verso l'alunno, che lo stava osservando attonito, alzando una mano in segno di scusa...

"Perdonami, mi è venuto un forte mal di testa, non vedo l'ora di andare a casa e buttarmi sul divano..."

Michele lo guardò da capo a piedi, e non per nulla convinto...

"Prof, ma chi vuoi prendere per il culo, non sei mica una figa, che hanno il ciclo?? Mal di testa, ma quando mai??"

Molto grezzamente, Michele aveva messo il dito nella piaga, la scusante di Bruno faceva effettivamente acqua da tutte le parti, anche se poteva pure essere verosimile, ma nei mesi precedenti non aveva mai sentito dire una cosa del genere al suo professore, per cui decise di far finta di nulla e soprassedere, concedendo delle attenuanti generiche al proprio insegnante...

Venne il momento di congedarsi tra i due insegnanti, erano rimasti solamente loro e pochissimi alunni, Bruno si sentiva in difetto, con la collega, non si perdonava il suo comportamento delle ultime ore, era stato incomprensibilmente scontroso e irrazionale, non erano atteggiamenti che gli appartenevano...

"Allora ci salutiamo così??", disse Bruno, avvicinandosi a poca distanza dalla collega...

"Non lo so, come vuoi salutarmi, è maturato qualcosa in te??"

Tac, come si muoveva un po' di più, Maria, con precisione scientifica, lo beccava sempre con le mani nella marmellata, seppur essendo dotata di spirito comprensivo e per certi versi accondiscendente, aveva dovuto accettare a malincuore quello che era successo, e la lingua a volte partiva, con precisione chirurgica...

"No, cioè, sì, boh, non so, dai, mi sembrava che, alla fine, insomma..."

"Aspetta, scusa, lascia stare, Bruno, stai andando nuovamente in confusione, un bacino sulla guancia è più che sufficiente, ti levo dagli impicci, non è il caso di andare oltre..."

Bruno osservò attentamente il dolce viso di Maria, tutto sommato non si poteva dire che fosse brutta, certo, non era di una bellezza sconvolgente, ma guardandola a 360° gradi, si poteva tranquillamente starci insieme, sì, magari ci doveva pensare ancora un po', ma proprio proprio, era un'ipotesi da valutare, anche se le difficoltà, almeno nella sua testa, certamente non mancavano...

Un abbraccio, due baci sulle guance, poi, incredibilmente, Bruno ebbe uno slancio, finalmente, una piccola rivincita del famoso sesso forte, che tanto spesso faceva figure del cazzo...

"Aspetta tu, adesso, cara collega, due baci vogliono dire corna, non va bene...", e si avvicinò alle sue labbra, dandole un bacio appena accennato, ma quel tanto che basta per non essere un bacio semplicemente amichevole...

Continua...



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