Mi toccherà dirglielo... 26° puntata

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La distanza tra il parcheggio della scuola e l'abitazione di Maria non era superiore a qualche km, anche se le occasioni in cui la vettura poteva spegnersi non mancavano di certo, come una piccola salitella che era posizionata proprio a ridosso della piccola zona pianeggiante dove viveva la ragazza, e, giusto per creare qualche ulteriore grattacapo, in conseguenza al fatto che c'era effettivamente un po' di traffico in quel punto, una caduta di giri e la vecchia utilitaria smise di far sentire il suo piccolo rombo, l'errore principale fu il tentativo immediato di riaccensione, effettuato dalla donna, che con i suoi 3 colpi a vuoto fece calare la tensione al punto tale che non c'era neanche il sussulto di spunto della batteria...

Bruno scese dalla sua autovettura, nella botta di sfiga che si era abbattuta nuovamente su di loro c'era un lato positivo, rappresentato dal fatto che dopo qualche decina di metri iniziava una discesa, più che sufficiente per rilanciare la velocità dell'auto, inserendo la 2° marcia si sarebbe più che probabilmente riaccesa...

Fecero un cambio tattico, Bruno sull'utilitaria e Maria sulla vettura dell'uomo, che si fece carico di spingere per quel breve tragitto la vettura, finché non arrivò l'inizio della pendenza, 5, 10, 15, 20, 30 km/h e via con la 2°, purtroppo il mio tentativo infruttuoso, probabilmente era pure ingolfata, decise di attendere fino alla fine della discesa, per il 2° e ultimo tentativo a disposizione, dopo di ché avrebbero dovuto rifare la procedura di accensione con i cavi, se nuovamente non ci fosse riuscito, ma questa volta la velocità era superiore e la vettura, dopo un'iniziale bloccaggio delle ruote, con una bella fumata bianca e scoppio di marmitta fece sentire nuovamente la sua voce, Bruno diede una serie di profonde sgasate, prima di avviare la vettura per l'ultimo tratto di strada mancante, dopo essersi fatto superare da Maria finalmente giunsero alla sua abitazione, con buona pace di tutti, tenne ancora accesa per qualche minuto la vettura, per cercare di limitare i problemi all'accensione della mattina seguente, poi finalmente infilò l'auto nel garage interno all'abitazione...

"Carina la tua abitazione, proprio carina", disse esordendo Bruno...

"Sì, era di mia nonna, ci abito da quando la poveretta è passata a miglior vita, i miei genitori mi hanno dato una mano nella ristrutturazione del porticato e della mansarda, mentre per l'appartamento vero e proprio non c'era molto da fare, dai, entriamo in casa..."

Bruno si fece carico delle valigie della collega e si incamminò insieme a lei verso il portone principale della villetta, Maria lo prese amabilmente sotto braccio, visto il comportamento alterno dell'uomo si sarebbe quasi aspettata una sua reazione, invece, questa volta, dopo qualche passo fianco a fianco, lui si girò e le dedico un sorriso amichevole...

Un ultimo piccolo inconveniente, Maria non riusciva a trovare le chiavi di casa, la sua borsetta, quella classica di tutte le donne, nascondeva a meraviglia il piccolo mazzetto che impediva l'accesso all'interno, ma era solamente una questione di tempo, per ingannare il quale Bruno non trovo di meglio da fare che osservare il leggero scuotimento del culetto della ragazza, un sorrisetto malizioso comparve sul suo viso, la distrazione fu notata dalla proprietaria della piacevole rotondità, che non trovò niente di meglio da fare che porre una lineare domanda...

"Ti piace?"

Per una volta, la risposta giusta, al momento giusto, con spontaneità, senza vergogna, onesta...

"Sì, parecchio..."

Continua...