Mi toccherà dirglielo... 34° puntata

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"Mmhhh, fortuna che ti avevo detto di non mettermi in difficoltà, con le tue affermazioni disarmanti", disse come prima battuta Bruno...

"Non voglio metterti in difficoltà, lunghi da me questa idea, vorrei solamente trasmetterti quello che provo per te, è un sentimento pieno, non so per quale motivo tutto sia partito, ma ti amo, punto, il segreto di tutto quanto è in queste due semplici, immense, parole, ti amo Bruno, voglio, anzi, vorrei provare ad avere una storia con te, perché sto bene con te, sto bene quando ti vedo, quando sento le tue mani addosso, quando ti sento dentro di me, quando vieni dentro di me, quando parli con me, quanti quando ti devo ancora dire, per farti capire che voglio stare con te??"

L'uomo si spostò di un passo dalla ragazza, lo guardò un paio di volte da capo a piedi, le fece cenno di fare due lente piroette, indugiò quel tanto per farsi notare sulle parti intime, poi, con fare apparentemente serio, rivolse una domanda...

"Ma dove cazzo sei stata, tutto questo tempo?"

Maria rimase un attimo perplessa...

"In che senso, scusa?"

"Nel senso che, fino a pochi giorni fa, non mi ero praticamente accorto di te..."

"Tu no, ma Michele, ad esempio, mi toglieva le mutandine con i suoi sguardi, mi basta guardarlo diritto negli occhi, per farlo arrossire, mi fa morire quando fa così, se lasciassi andare l'istinto lo spoglierei e lo violenterei di brutto, ma è un bravo ragazzo, tutto sommato, se non altro, ha avuto il grande merito di aprirti un po' gli occhi, ma più di tanto non mi sono potuta muovere, sono nuova in quell'istituto, tu sei al 2° anno di supplenza, io, dopo qualche giorno, ho conosciuto meglio il tuo caro e beneamato preside..."

"Uuhhhh, che testadicazzo, che persona di merda, che assurdo burocrate, pieno di stronzi nel cervello, arrogante, supponente, li ha tutti i difetti del mondo...", ribadì Bruno...

"Lo sai cosa mi ha combinato, giusto giusto la settimana stesa che sono arrivata nel suo onorevole istituto, come lo ha definito lui??"

"Raccontami, poi te ne dico una io, allucinante..."

"So di non essere una bellezza assoluta, di non essere una di quelle donne che fa girare la testa agli uomini, quando passa per la strada, finché non scompaio dalla loro visuale, ma con quel filo di trucco in più, quella gonna un pelo più corta, quel tacchettino un po' più affusolato, quello sguardo un po' più languido, penso di poter dire la mia anch'io, in questa maniera, pur non lasciando capire che ero in cerca necessariamente di un uccello da sbattere, volevo comportarmi venendo a fare lezioni a scuola, per carità, intuisco il livello di testosterone che viaggia nelle vene dei maschietti, soprattutto di V° Superiore, ma con classe si possono fare tante cose, e con velati tocchi qua e là, era quello che avevo effettivamente fatto, non ti preoccupare, una mattina, dopo aver fatto la 2° ora di insegnamento, qualcuno mi stava aspettando all'uscita da quella classe, con un'espressione che era già tutta un programma..."

"Il fenomeno che aleggia in Presidenza??"

"Sì, proprio lui, con tante nuvole cariche di pioggia sulla testa..."

Continua...



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Grazie mille per il prezioso supporto che mi dai costantemente, caro amico mio...

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