Premessa
E' trascorsa poco meno di una settimana da quando Conte è apparso al TG1 proclamando lo stato di allerta nazionale dichiarando l'Italia come Zona Protetta... che poi è un eufemismo per non definirla Zona Rossa ma... questo è un altro discorso.
Dalla scorsa settimana, l'azienda per la quale lavoro, si è attivata per dare ai propri dipendenti la possibilità di lavorare da casa ed ovviamente, dopo gli ultimi sviluppi, quasi tutti i miei colleghi, me incluso, si sono avvalsi di questa possibilità.
Da martedì 10 marzo, dunque, ho potuto finalmente sperimentare lo smartworking e sono pronto a trarre qualche considerazione di merito.
La postazione di lavoro
Uno dei primi problemi che ho dovuto affrontare è stata la postazione di lavoro.
Non avendo mai avuto la necessità di lavorare da casa per molte ore, quando mi capitava di finire un lavoro accendevo il portatile sul tavolo della cucina.
Questa postazione, per la conformazione di casa mia, toglie spazio alla mia compagna e mi ha obbligato, i primi giorni, a mettere e togliere il portatile sul tavolo a seconda degli orari di pranzo o cena.
Dopo quattro giorni, quindi, abbiamo deciso di prendere un tavolo che abbiamo in salotto e che usiamo quando arrivano gli ospiti e di piazzarlo in centro alla sala proprio di fronte alla vetrata per posizionarci il portatile in modo da avere una bella postazione di lavoro con vista sulla piazza di fronte casa.
Avere una buona postazione di lavoro è fondamentale per poter lavorare comodamente e, con la schiena al muro, posso fare videoconferenze con i colleghi senza imbarazzo.
Abitudini
La prima cosa che il lavoro a casa ti sbatte in faccia è la possibilità di far a meno delle solite abitudini. Non è più necessario svegliarti presto al mattino, vestirti più o meno elegantemente, affrontare il viaggio in treno per arrivare in centro e passare dodici ore della tua giornata fuori casa.
Per questo motivo, i primi due giorni ho iniziato la mia routine lavorativa svegliandomi quasi due ore dopo del solito ed attaccandomi subito al PC dopo un semplice caffè. Tuttavia mi sono subito accorto che quelle abitudini, in realtà, mi predisponevano ad affrontare la giornata lavorativa per cui ho deciso prontamente di ripristinarle.
Da giovedì scorso, dunque, mi sono svegliato alla solita ora. Poi, dopo un'abbondante colazione, ho approfittato del tempo che normalmente avrei passato in treno a viaggiare, per leggere un capitolo o due del mio libro del momento per poi accendere il PC qualche minuto prima delle 9 del mattino, timbrare sul portale ed iniziare a lavorare. Ovviamente ho ripreso a vestirmi evitando di stare tutto il giorno in pigiama.
Ho cercato anche di ripristinare i medesimi orari delle pause che avevo in ufficio per cercare di mantenere una certa costanza nel lavoro ed una certa concentrazione.
Devo dire che ripristinare le abitudini è stato molto salutare per il mio cervello.
Costi
Senza dubbio, stare a casa giova al portafogli.
Prima di tutto il viaggio in treno. Certo, avendo l'abbonamento mensile ancora non posso ammortizzare questa spesa che anzi, per il momento è un mancato sfruttamento di un costo già sostenuto ma se le cose dovessero andare avanti potrei risparmiare quasi 100Euro al mese.
Per buona pace dei bar e ristoranti, anche la spesa per il pranzo è stata di molto ridimensionata. Questa è sicuramente una voce di spesa importante durante il mese e poterla abbattere così drasticamente ha fatto in modo che il mio portafogli mi ringraziasse sentitamente.
Stando a casa, inoltre, fumo di meno. Sarà che sto meno all'aria aperta, sarà che sono meno stressato, sarà che con i controlli che l'azienda effettua da remoto si è più restii a lasciare la postazione... fumo di meno. Ovviamente anche questo fattore viene recepito con entusiasmo dal portafogli.
Stando a casa, dunque, si hanno meno spese e a fine mese è senza dubbio un vantaggio che può indurti a risparmiare di più.
Strumenti utilizzati
Il mio lavoro si svolge prevalentemente tramite al computer.
Per questo motivo la mia operatività non ha risentito della forzata reclusione imposta dall'emergenza sanitaria.
I nostri amministratori di rete ci hanno prontamente installato il Cisco AnyConnect VPN per poterci permettere di accedere ai servizi della rete aziendale.
Grazie a questa soluzione tecnologica posso accedere ai server che amministro tramite Remote Desktop nel caso delle macchine Windows e tramite *ssh nel caso delle macchine Linux.
Per quanto riguarda le conferenze audio video utilizziamo l'ottimo software messo a disposizione dalla Microsoft denominato Teams. Si è rivelato essere un ottimo aiuto nel rimanere in contatto con i colleghi con i quali si riesce a comunicare agevolmente.
Per quanto riguarda il numero di linea fissa, avendo telefoni VoIP, l'amministratore di sistema ha installato un piccolo client sul PC denominato MicroSip che permette di rispondere alle chiamate al telefono in ufficio direttamente dal proprio computer a casa. Analogamente ci permette di chiamare degli esterni (fornitori o colleghi non collegati al momento) come se fossimo in ufficio.
Per le aziende di piccole dimensioni ho scritto un post domenica scorsa dove spiego degli strumenti alternativi e a basso costo per effettuare tutte queste operazioni.
Lato operativo, dunque, per coloro che sono abituati a lavorare con un computer, devo dire che lavorare da casa o in ufficio non cambia di molto la propria produttività... anzi... personalmente, e confrontandomi con altri colleghi, ho notato che da casa si lavora di più: ci sono meno distrazioni!
Controindicazioni e considerazioni finali
Ovviamente qualche controindicazione c'è.
La mancanza di rapporti umani con l'esterno appiattisce tutti i contatti. Le videoconferenze, per quanto siano uno strumento all'avanguardia, non permettono il contatto umano.
Questo è il fattore che mi manca di più. Per quanto mi piaccia stare a casa e per quanto non mi pesi godermi un po' di solitudine, vivo il fatto di non avere una scelta come una lesione della libertà personale.
In fin dei conti, dunque, penso che lo smartworking sia una grande opportunità per le aziende che possono permettersi di metterlo in atto.
Spero davvero che questa emergenza sanitaria possa portare i management delle aziende a riconsiderare l'argomento con occhi diversi.
E tu? Se lavori con il computer stai facendo smartworking in questo periodo? Cosa ne pensi al riguardo?
Origine delle immagini: