La guerra dei Ducati. 06: Omyh, governatore dei Rusdan a La Terza.

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Prologo

Nel precedente capitolo abbiamo accompagnato Nysr sulle montagne ad est del Regno esplorando il mondo dei Therdentin; qui siamo venuti a conoscenza del patto tra il loro capo Atn ed il Duca di Reynwald. Nelle righe seguenti andremo a seguire ancora Nysr che questa volta si fermerà in un luogo tra le montagne ed i ducati proprio al centro del deserto. Dirigiamoci, dunque, a La Terza.

Nysr il messaggero si lanciò al galoppo lasciandosi le montagne alle spalle in appena un giorno.

Arrivato nel deserto rallentò l'andatura orientandosi con la posizione del sole in cielo e si diresse in direzione ovest camminando a passo d'uomo. Ogni due ore scendeva da cavallo per non stancare troppo la bestia e dopo altre due ore rimontava in groppa per non affaticarsi troppo. Di tanto in tanto beveva piccoli sorsi d'acqua da una borraccia ricavata dalla vescica di un montone. Cercava di centellinare quel bene così prezioso in un luogo così arido. Quando scendeva dallo stallone versava anche un po' d'acqua per la bestia che ogni volta si abbeverava con ingordigia.

Il sole, di giorno, bruciava la pelle mentre durante la notte la temperatura scendeva vertiginosamente e a poco serviva il fuoco che Nysr accendeva con i pochi rami che riusciva a raccogliere durante il cammino.

Trascorse tre lune arrivò alle porte di una delle più grandi oasi del Deserto dove sorgeva una delle città più sontuose dei Rusdan. Questo popolo non dava un nome alle proprie città. Poiché erano soltanto cinque, furono nominate in base all'ordine di costruzione. La Terza era, appunto, la terza città ad essere stata costruita da questo popolo in mezzo al deserto.

I Rusdan furono i primi a scoprire che in alcuni punti del deserto c'erano delle sorgenti naturali d'acqua e furono anche i primi a sfruttarle a proprio favore. Il loro regno era inizialmente composto da cinque piccoli villaggi che scambiavano generi di prima necessità fra loro. In pochi anni si ingrandirono ed iniziarono a commerciare dapprima con i Therdentin che dalle montagne portavano schiavi e materie prime e successivamente con i Ducati ad ovest con i quali scambiavano manufatti pregiati ed armi.

Con il passare degli anni questo popolo sviluppò doti raffinate nel commercio. La ricchezza accumulata generò la necessità dei Rusdan di fortificare i propri villaggi che iniziarono a trasformarsi sempre più in città fortificate circondate da alte ed inespugnabili mura.

Gli abitanti delle città, troppo impegnati nel commercio, credevano di essere inattaccabili per via del deserto che provvedeva a stremare gli eserciti prima ancora che questi potessero arrivare alle loro mura. Tuttavia qualche approccio da parte di eserciti nemici verificatosi nel corso dei secoli li convinse ad assoldare eserciti di mercenari che oziavano all'interno delle mura di ciascuna città in attesa di improbabili chiamate alle armi in difesa dei propri magnati. Si trattava semplicemente di un deterrente per stroncare sul nascere qualsiasi tentativo di attacco nemico. I mercenari, dunque, avevano per lo più la funzione di mantenere l'ordine all'interno delle mura, sedavano eventuali tafferugli, scortavano i propri signori per le strade e venivano pagati lautamente per i propri servigi.

Quando Nysr arrivò a La Terza, i portoni erano aperti ed il sole stava calando all'orizzonte. Come ogni giorno quei portoni fagocitavano diverse carovane provenienti da est e da ovest cariche di merci.

Nysr non aveva fretta per cui si fermò nella locanda della città. Voleva osservare con attenzione la situazione ma soprattutto bere un boccale di birra per rinfrescare la propria gola che durante i giorni di viaggio con solo sabbia tutt'intorno, era piuttosto provata. Sopraffatto dalla stanchezza decise di rimandare al giorno successivo l'incontro che l'aveva spinto in quel luogo che odiava profondamente.

Dopo la tappa dai Therdentin, popolo che aveva rivalutato negli ultimi tempi, e dopo aver apprezzato sempre più la schiettezza di Atn, adesso doveva affrontare Omyh, uno degli uomini più influenti dei Rusdan, ma anche uno dei più melliflui che avesse mai conosciuto.

Il motivo della visita era richiedere e cercare di ottenere maggiori quantitativi di ferro e schiavi a prezzi più concorrenziali per il suo Signore Reynwald rispetto agli altri ducati.

Dopo aver pagato con due monete di rame una stanza si diresse al piano superiore per riposarsi. L'assenza di suoni nel deserto era assordante e la città sembrava sprofondare in un baratro silenzioso ogni notte. A differenza di quanto accadeva sia ad ovest sia sulle montagne ad est, dove di notte diversi animali emettevano i rumori più disparati, il deserto era silenzioso ed imperscrutabile e Nysr ne rimaneva ogni volta affascinato ed in cuor suo anche un po' intimorito.

Il mattino successivo il messaggero pagò una moneta d'argento allo stalliere affinché strigliasse il suo destriero e lo esortò affinché fosse pronto per il primo pomeriggio. Non era sua intenzione, infatti, fermarsi più del necessario in quella città così corrotta. Subito dopo si incamminò verso il palazzo di Omyh che svettava nella zona più a nord della città dove venne accolto da due guardie desiderose di azione.

"Ehi tu, dove pensi di andare?"

Nysr appoggiò istintivamente la mano sul pomo della spada valutando in un secondo come sgozzare l'arrogante idiota che aveva parlato e trafiggere il suo vicino ma si trattenne e cercò di rispondere con tono calmo:

"Il tuo Signore, Omyh mi aspetta. Sono Nysr del Ducato di Reynwald. Ti sarei grato se potessi annunciarmi a lui."

La guardia si rilassò; guardò il compagno e con un cenno di intesa lasciò la postazione. Riapparve dopo qualche minuto ma a Nysr sembrò un'eternità dato era rimasto in piedi ed il sole iniziava nuovamente a scaldare le sue carni.

"Ti scorterò personalmente ma la tua spada deve rimanere qui!"

Il messaggero obbedì controvoglia all'imposizione: consegnò la sua arma al compagno di colui che aveva parlato e che era rimasto a sorvegliarlo. Insieme al primo salì le scale che conducevano ai portoni del palazzo e percorse un lungo corridoio che conduceva alla sala del trono.

Nysr giudicava con asprezza tanta opulenza e tracotanza. Il suo Signore, il Duca di Reynwald, abitava in un edificio molto più morigerato e accoglieva i propri ospiti in una stanza dall'arredamento minimale davanti ad un tavolo in legno.

L'obeso signore di questa città, al contrario, sedeva su uno scranno ed ostentava la propria ricchezza invece della propria inesistente autorità. Quest'ultima era una qualità quasi sconosciuta ai Rusdan e la consideravano marginale e di scarsa importanza.

Quando entrò nella sala del trono, una figura flaccida lo osservava seduta su una sedia in legno finemente intarsiata con venature d'oro e d'argento sui lati. L'uomo agitò la mano in direzione della guardia che dopo una genuflessione si girò ed abbandonò la sala senza proferire parola.

"Quali notizie ci porti caro Nysr? So che il buon Reynwald continua ad avanzare verso Gortash e i miei scorpioni mi hanno avvertito di un tuo passaggio cinque giorni fa verso le montagne. Avrai sicuramente molte storie da raccontare e renderesti la mia giornata meno grigia se me le vorrai esporre con dovizia di particolari."

Dopo il dialogo con Atn, l'abbondanza di parole di quest'uomo lo annoiava. Aveva evitato di proposito di inginocchiarsi di fronte a lui e sapeva che questo particolare non era sfuggito ad Omyh ma non riusciva a stimare un uomo che non poteva vantare di aver duellato nella sua vita e soprattutto che si nascondeva dietro mura di pietra e guardie armate come quelle che lo osservavano in quel momento ai lati della stanza.

Nysr comprese anche ciò che si celava dietro le sue parole: implicitamente lo stava informando di conoscere i suoi movimenti e le strategie in atto nei ducati. Inoltre lo infastidiva l'uso di appellativi poco consoni con i quali si rivolgeva nei confronti del proprio Signore.

Dopo che Omyh finì di parlare, il messaggero rispose con sprezzante sincerità:

"Il Duca di Reynwald sta procedendo alla volta di Gortash, è vero. Per questo ci servono più ferro per forgiare asce e più schiavi per portare il cibo nei campi di battaglia."

L'uomo non sembrava contento di tanta sintesi.

"Il tuo soggiorno sui monti è stato piacevole?"

Nysr sapeva che il timore di quell'uomo era che il suo Signore volesse approvvigionarsi direttamente dai Thenderitin saltando la catena del commercio con i Rusdan e cercò di essere conciliante per evitare il dilungarsi di quella conversazione:

"Si ma senza dubbio l'ospitalità che può offrire la tua città non ha paragoni rispetto a quella dei barbari. I discorsi intercorsi con Atn non hanno avuto come argomento i commerci anche perché da secoli intratteniamo questa attività soltanto con voi ed il mio Signore non ha intenzione di cambiare delle tradizioni così radicate dalla notte dei tempi."

L'uomo parve soddisfatto dalla risposta e si passò la lingua sulle labbra con aria lasciva. Nysr era a conoscenza delle voci secondo le quali i rapporti sessuali tra uomini nelle città dei Rusdan erano all'ordine del giorno.

Sebbene non avesse particolari pregiudizi di fronte a queste pratiche sentiva un certo disgusto nell'immaginare di essere al centro di tali attenzioni da parte di un altro uomo. Non capiva come un guerriero potesse accettare tali compromessi ma rifletté anche sul fatto che il suo interlocutore non era un guerriero. Omyh, dal canto suo, notò con divertimento l'espressione interdetta di Nysr. Se fosse stato un suo suddito avrebbe valutato la possibilità di farlo frustare ma era meglio non infastidire un avversario temibile come il Duca di Reynwald per cui con fare mellifluo chiese:

"Mi hai detto cosa cerchi a La Terza ma... cosa porti in cambio?"

Nysr ignorò la lentezza con la quali il suo interlocutore proferì l'ultima parte della frase e si affrettò a rispondere:

"Il Duca di Reynwald mi ha mandato per chiederti di aumentare di 8 unità ogni 20 sia la fornitura di ferro sia di schiavi. Dato questo incremento ti chiede di abbassare i prezzi di almeno due monete d'oro per 10kg di ferro e cinque monete d'argento per ogni schiavo. In cambio di questa concessione, si impegna a pagarti entro tre settimane ed in anticipo l'equivalente di tre mesi di fornitura come atto finalizzato a censire l'accordo"

Omyh ebbe un sussulto. La sua mente, a differenza del suo corpo, era allenata e rapida e conteggiò velocemente l'incremento di fornitura mensile e i rinvigoriti introiti per le casse della città.

"Sei consapevole di cosa mi chiedi?"

Nysr valutò con attenzione la risposta e con navigata esperienza nelle trattative decise di spostare l'attenzione verso un punto di vista differente:

"Non sono io che chiedo, nobile Omyh ma il mio Signore... il Duca di Reynwald"

Questa volta fu Nysr che terminò la frase con una estenuante lentezza. Stava implicitamente minacciando l'interlocutore avvertendolo di non tirare troppo la corda contro un avversario molto potente militarmente.

Omyh soppesò la frase. Per un attimo gli parve di scorgere un ghigno sulle labbra del messaggero ma la vena del mercante ebbe la meglio e sentì il dovere di contrattare.

Seguirono interminabili minuti nei quali i due uomini mercanteggiarono condizioni più favorevoli al proprio popolo fino a quando riuscirono finalmente ad accordarsi ed entrambi parevano soddisfatti del risultato. La prima spedizione sarebbe partita insieme a Nysr subito dopo pranzo. Omyh lo invitò alla sua tavola ma il messaggero declinò abilmente: aveva intenzione di partire al più presto e voleva farlo da sobrio e senza appesantirsi troppo. Dopo aver salutato il suo ospite, dunque, Nysr si diresse alla locanda: controllò il suo destriero nella stalla e poi prese una bistecca di montone e della verdura cotta con un tozzo di pane.

Nel primo pomeriggio la carovana era pronta a partire ed il suo stallone era stato sellato. Sotto un sole cocente Nysr abbandonò La Terza in direzione ovest. L'andatura sarebbe stata molto più lenta rispetto all'andata ma almeno poteva lasciare quel luogo che tanto odiava.

Epilogo

Abbiamo conosciuto l'ultimo popolo di questo racconto: i Rusdan. Costoro sono abili commercianti dediti ai vizi e piuttosto pavidi ma hanno una importante funzione di raccordo tra gli abitanti delle montagne ad est e quelli dei ducati ad ovest.

Nei prossimi tre capitoli andremmo a parlare dei tre signori dei rispettivi ducati: Delmdel, Ramarok e Reynwald. Ne apprezzeremo i pregi e ne conosceremo i difetti per meglio inquadrare le figure che saranno protagoniste in seguito.

NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.

Indice

Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:



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13 comments
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Ma quanto è bello questo tuo lavoro @vittoriozuccala
Sono un pò in ritardo nella lettura ma questo è anche un vantaggio così ho già un'altra puntata a disposizione che vado subito a leggere :)
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!DERANGED
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Grazie infinite.
Mi é piaciuto tantissimo scriverlo e sono contento che piaccia!!
Grazie davvero!!

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Finalmente ho letto un'altra puntata dopo tanto tempo, altro che puntate extra-large, caro Vittorio, questa è una puntata extra-extra-extra-extra large, ricca di informazioni, di descrizioni, di spunti e rimandi, ottimo lavoro caro amico mio...

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Grazie mille. Tieni conto che stiamo volgendo al termine e stiamo molto accelerando le dinamiche :-)

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