La guerra dei Ducati. 11: La preparazione di Reynwald.

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Prologo

Ci siamo! Dopo una serie di capitoli in cui abbiamo descritto con dovizia di particolari i popoli, la religione ed i personaggi della Guerra dei Ducati, entriamo nel vivo dei combattimenti. In questo episodio andremo a vedere come si sta organizzando il più agguerrito di tutti i duchi: il Duca di Reynwald. Costui, infatti, si prepara per l'assalto a Salor.

Il Duca passò diversi anni a pianificare la sua strategia ed alcuni mesi per metterla a punto. Da settimane ormai i Therdentin erano accampati davanti alle mura di Città Oscura e le loro tende si spingevano fino al bosco che si trovava a diversi metri di distanza: si trattava di un esercito davvero imponente.

Quella mattina Reynwald mandò suo figlio maggiore a chiamare Croll. Il maniscalco della città nonché suo compagno d'arme lo consigliava nelle strategie di guerra ed il Duca teneva in grande considerazione il suo parere. Croll arrivò subito dopo pranzo e venne fatto accomodare dalla moglie di Reynwald nella sala riunioni. Qui sedette su uno degli sgabelli in legno posti vicino la parete sud della stanza.

Dopo pochi minuti arrivarono anche Snim il capo dell'Accademia della Guerra che ogni anno forgiava i nuovi guerrieri del ducato e Dris il mastro falegname che costruiva le impugnature delle asce, degli archi e delle frecce dell'esercito di Reynwald. Costoro, insieme a Nysr che si trovava in missione presso i Therdentin rappresentavano il Consiglio di Guerra del Duca e quella riunione in quella stanza durante un freddo pomeriggio invernale voleva dire solo una cosa: guerra!

Quando il Duca di Reynwald entrò nella stanza, i tre si alzarono in segno di rispetto. Reynwald si sedette su uno sgabello e lo avvicinò al tavolo. Lo stesso fecero i suoi ospiti.

"Signori, è giunto il momento. I tasselli del nostro piano sono ormai giunti alla fase finale. Il Duca di Ramarok, come previsto, continua a non volersi esporre in questa guerra nonostante stiamo erodendo la sua autorità settimana dopo settimana. Lo sciocco si nasconde a Zhoss e continua a sollazzarsi con festini in casa sua incurante del parere del suo Popolo..."

Una risatina si fece largo tra gli interlocutori. Il Duca fece una breve pausa per poi continuare:

"... Delmdel, dal canto suo, ha ormai mangiato la foglia: ha capito che la meta finale delle nostre battaglie è Gortash anche se, fino ad oggi, ci siamo tenuti a debita distanza dai suoi territori. Il buon Nysr ormai dovrebbe aver raggiunto Atn presso i Therdentin per richiedere il suo intervento nello scontro finale e a questo punto dovrebbe anche aver lasciato La Terza ottenendo prezzi di favore da Omyh per armi e schiavi..."

I suoi interlocutori si guardarono attoniti ma senza proferir parola. Non erano a conoscenza di quest'ultima parte del piano e si chiedevano le ripercussioni dell'entrata in scena direttamente di Atn e di Omyh nelle dinamiche di quel conflitto. Nessuno però osò replicare e si tennero i propri dubbi. Conoscevano bene le doti da stratega del loro condottiero e ne intuivano i potenziali vantaggi per il loro Popolo. A quel punto Dris ebbe il coraggio di prendere la parola:

"Signore, io ho terminato proprio ieri mattina la commessa che mi hai ordinato. Gli archi, le balestre, le frecce e i manici delle asce sono pronti!"

A sua volta anche Croll si sentì in dovere di prendere la parola:

"Anche le lame delle asce e le spade sono pronte mio Signore. Al termine della riunione sarà mia cura portarle a Dris per completare l'assemblaggio di tutte le armi."

Reynwald si inumidì le labbra in segno di soddisfazione. Era contento dell'efficienza che i suoi sudditi gli dimostravano e il Consiglio di Guerra era il fiore all'occhiello del suo ducato ma non volle palesare il suo sentimento e rispose in modo secco come il suo ruolo gli imponeva di fare:

"Deve essere tutto pronto entro questa sera. Domani all'alba si parte alla volta di Salor, l'ultima città di Ramarok prima di arrivare a Gortash. Nysr ci raggiungerà a Salor insieme ad Atn che sarà presente per lo scontro finale contro Ramarok. Entro 6 lune il nostro ducato potrà vantare la sovranità che gli spetta su queste terre!"

Il Consiglio rimase in religioso silenzio assaporando quelle parole. Tutti i presenti erano consapevoli che ciò significava anche che molte vite sarebbero state spezzate ma il desiderio di vittoria era più forte rispetto ai rimorsi. Il Duca non aveva altro da dire. Dopo mesi di preparazione ormai i giochi erano decisi e il dado era tratto.

"Tenetevi pronti per domani mattina e stasera pregate Quarr, Dio della Guerra"

A queste parole si alzarono tutti quasi contemporaneamente. Dris fu il primo ad uscire seguito da Croll ed infine il silenzioso Snim. Il duca abbandonò la sala per ultimo e trovò sua moglie ad aspettarlo. Quando i tre furono usciti dalla casa, la donna accarezzò la cicatrice sulla guancia dell'uomo: un gesto che le sarebbe costato caro se compiuto di fronte ad altre persone ma che in privato faceva in modo di rilassare l'uomo più di una città conquistata.

"Sei preoccupato tesoro?"

Il Duca sembrava stanco ma la fierezza del suo animo lo rendeva duro come la roccia.

"Sono pronto! Dopo anni di combattimenti finalmente vedo la meta vicina."

Così dicendo prese la mano della donna tra le sue e baciò la consorte con sincero affetto ed aggiunse:

"Sono felice che i nostri figli siano ancora piccoli per il campo di battaglia. I giorni che verranno saranno sanguinosi. Ora vado ad avvertire la popolazione dell'imminente scontro."

La donna cercò di incrociare lo sguardo del suo uomo ma Reynwald si girò verso la porta ed uscì anch'egli di casa.

Il cielo era nuvoloso e la giornata era buia. La città brulicava di vita. Donne e uomini andavano e venivano dal mercato e dalle botteghe o erano affaccendati nelle proprie attività quotidiane. Alcuni bambini giocavano per le strade con un pallone e un paio di ubriachi sonnecchiavano sotto il porticato di una casa.

Reynwald intravide un uomo appoggiato al pilone vicino agli ubriachi che lo osservava. Dagli abiti sembrava un mercante ma il Duca non gli diede importanza. Avvolto nel suo mantello di pelle d'orso nero si diresse verso il pozzo posizionato proprio al centro della piazza centrale della Città Oscura.

Ad ogni passo il brusio intorno a lui si affievoliva. Una ragazza stava tirando su un secchio dal pozzo alternando le mani su una fune di giunco marrone e vedendolo arrivare affrettò la manovra terminando velocemente. Dopo aver raccolto il secchio pieno d'acqua si allontanò prontamente.

Reynwald arrivò davanti al pozzo, tirò fuori da una tasca una moneta di rame e la prese tra indice e pollice. Sentiva gli occhi di decine di persone puntate su di lui.

Anche i ragazzetti che fino a poco prima giocavano al pallone avevano smesso di urlare e osservavano il condottiero rapiti dalla intenzionale lentezza dei suoi movimenti.

Con un gesto deciso, il condottiero lanciò in aria la monetina che iniziò a roteare. Due, cinque, dieci giri verso l'alto finché la forza di gravità ne cambiò inesorabilmente la traiettoria. A Reynwald pareva di percepire le persone intorno a lui trattenere il fiato come in una sorte di rito nel quale lui giocava il ruolo della divinità. La moneta continuò la sua corsa ed entrò nel pozzo roteando: plin su una parete, plin sull'altra, schiuff in acqua.

Il silenzio nella piazza era così palpabile che si riuscirono ad udire le varie fasi della discesa ed a quel punto un tonante boato si alzò al cielo. Le donne iniziarono a sbattere i cucchiai di legno contro i tegami in rame, gli uomini battevano i piedi a terra ritmicamente intonando una cantilena di guerra ed i bambini si unirono con urla stridule di giubilo.

La piazza sembrava immersa in un parossismo misto di gioia, esaltazione ed orgoglio.

Quello, da generazioni, era il segnale per gli uomini del ducato di Reynwald. Il giorno dopo avrebbero dovuto essere pronti all'alba: la guerra era iniziata!

Dopo pochi minuti la piazza si svuotò. Gli uomini tornarono a casa per passare la notte con le proprie mogli; le madri chiamarono i figli a casa per stare con i propri padri forse un'ultima volta. L'uomo appoggiato al pilone che osservava tutta la scena con curiosità, non era originario del ducato ed essendo estraneo a questa usanza ne rimase stupefatto.

Il Duca di Reynwald si girò ad osservarlo. Il suoi occhi indagatori perforarono l'animo del commerciante che non riuscendo a reggere lo sguardo si girò in direzione della locanda per passare l'ultima notte a Città Oscura.

Il dado era definitivamente tratto e Reynwald era pronto alla battaglia finale!

Epilogo

Siamo entrati nel vivo della storia. Dopo aver descritto la situazione generale e le dinamiche che governano i popoli del Regno finalmente ci prepariamo per l'azione.

Il Duca di Reynwald è pronto all'assalto di Salor e nel prossimo capitolo vedremo se riuscirà o meno nel proprio intento. Ma la strada per Gortash è ancora lunga e molti sono i pericoli che la costellano.

NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.

Indice

Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:



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(Edited)

Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:

No no @vittoriozuccala non me ne pererò neanche uno dei tuoi bellissimi capitoli :)
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Pronti allora a tirare fuori tutte le armi a disposizione!!!

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