Piazza Maggiore, Italia

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Torno a scrivere per @storychain dopo una lunga pausa.
Oggi il tema è un incontro al buio in una piazza affollata.

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Avevo puntato quel concerto da un anno. Purtroppo non ero riuscito ad acquistare in tempo i biglietti. Maledetto secondary ticketing. Un giorno dopo l'emissione dei 30000 biglietti era già tutto terminato. Inutilmente avevo cercato di mettermi in contatto con qualche utente sui vari siti di ticketing o sui social network. Richieste enormi, biglietti venduti anche 10 volte tanto rispetto al prezzo di acquisto. Una follia. Mancavano adesso solo 3 giorni all'evento ma non mi sono arreso. Ricerca dopo ricerca mi imbatto in un utente che vende a prezzo contenuto il suo biglietto. Un impegno improvviso gli impedirà di partecipare. Sembra una persona apposto e dice che non vuole speculare sulla passione degli altri, quella stessa passione che lo aveva obbligato ad acquistare quel tagliando.
Lo contatto.

Colpito dal mio entusiasmo e dalla mia disperazione mi fa una proposta.
Giovedi ore 18 ci vediamo in piazza Maggiore a Bologna. Non sai chi sono, io non so chi sei, mi dice. Un incontro al buio fra fan sfegatati. Se dovessi confermare l'impressione che ho di te il mio biglietto te lo regalerò.

"Dovrai offrirmi un aperitivo però".

Ovviamente accettai. Un giovedi di Novembre in piazza Maggiore sarà comunque un'occasione per fare una passeggiata all'aria aperta in quella bellissima piazza, ancora più bella quando semivuota durante la settimana si offre nella sua magnificienza a noi studenti.
Giovedi arrivò e qualcosa mi sembrava fuori luogo. La piazza non era vuota ma semipiena, sembrava di essere ad un evento, ad un concerto, ad una manifestazione.
Come avrei fatto a trovare il mio anonimo benefattore in quel marasma? La linea telefonica era KO e neppure wattsapp sembrava funzionare. Affannosamente cercavo di farmi largo verso il punto esatto in cui ci saremmo incontrati. Più avanzavo e più indietreggiavo. La folla enorme continuava a crescere. Tutti giovani. Non erano arrabbiati. Non sembravano dei perditempo. Non avevano bandiere ne intonavano cori da stadio. Cosa stesse succedendo non so dirvelo.
Avevano tutti in mano una sardina ed improvvisamente iniziarono a cantare a scuarciagola "Bella ciao". Non ero sul set della quarta stagione de "La casa di carta". Ero a Bologna, Italia, in Piazza Maggiore. Improvvisamente mi sentiì parte di qualcosa, pronto a cantare, lottare insieme a migliaia di sconosciuti.
L'onda del populismo, del sovranismo, del salvinismo, dell'ignoranza, dell'odio, del razzismo sembrava essere stata spazzata via da un'onda più grande, di quelle impossibili da cavalcare.

Mi ero recato in piazza per comprare un biglietto per un grande evento, mi ritrovai ad essere protagonista del grande evento del 2019 italiano.
Insieme ad altre 5999 sardine.

Life isn't a train. It's a shit tornado full of gold..png



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