Colgo volentieri l’occasione offertami da questa rivista di divulgazione scientifica per esporre le considerazioni che mi hanno portato a formulare la mia spiegazione tecnico-scientifica sulla costruzione delle piramidi egizie che si trovano nella piana di Giza. Il modo che mi è parso più valido è il racconto di come l’idea che ha portato alla formulazione della spiegazione sia nata. Per chi volesse entrare nel dettaglio consiglio di leggere il mio articolo, “Application of Exponential-Based Methods in Integrating the Constitutive Equations on Giza Pyramids Construction Theories” M. Pestalozzi pp. 1302-1358 apparso nell’ultimo numero del “Journal of Construction Engineering and Mechanics” pubblicato dall’American Engineers Society.

L’idea di base nacque da una discussione tra me e l’ingegner Pirotti il 13 maggio dell’anno scorso. Io e Pirotti stavamo festeggiando la messa in funzione della diga a recupero da noi progettata e messa in opera a Dagash, nel nord del Sudan. Si tratta di un progetto molto innovativo che porta il rendimento di una diga dal 7% a quasi il 37% dell’energia potenziale dell’acqua presente nell’invaso e finalmente, dopo anni di lavori, avevamo visto il nostro progetto in funzione.
Per festeggiare avevamo fatto arrivare di nascosto un bottiglia di Cognac Bijoux invecchiato 35 anni. Pirotti iniziò così la discussione: “Siamo stati bravi, l’idea di sfruttare l’energia cinetica in uscita dalla prima turbina per far risalire l’acqua fino ad un secondo invaso e poi di nuovo e di nuovo, mettendo in serie quattro turbine è a dir poco geniale e non lo dico perché è una mia idea ma perché è oggettivamente geniale. Però, però, converrai con me che siamo nel terzo millennio ma non abbiamo ancora raggiunto il livello tecnico-costruttivo presente a poche centinaia di chilometri da qui ben 6000 anni fa.”
Pirotti è un appassionato di archeologia ed in particolare di piramidi, era quindi facile intuire dove volesse andare a parare; per parte mia prima di allora non mi ero mai interessato di altro che ai miei progetti, a cui lavoravo ormai da più di vent’anni: dighe, ponti stradali, gallerie, opere sempre di grandi dimensioni.
“Mi sembra che qui abbiamo fatto un grande lavoro, non ti pare? Non mi sembra che gli antichi egiziani fossero in grado di costruire dighe, ponti, grattacieli al pari di quanto facciamo noi oggi.” Dovevo giocoforza rintuzzare le sue argomentazioni, era quello il nostro gioco per la serata.
“Conosco e apprezzo la tua candida ignoranza, caro ingegnere, ma evidentemente non hai un ordine di grandezza di cosa siano la grande piramide e la sua quasi gemella, due costruzioni veramente mastodontiche, dovresti andare a vederle per capire.” Personalmente non ero mai stato attratto dalle piramidi e non ero mai stato in Egitto non avendo mai dovuto costruirci nulla.
“Quando mi daranno l’incarico ne farò due di quelle piramidi e le metterò anche una sopra l’altra a mo’ di clessidra, basta che mi trovi chi finanzi il progetto!” Mi ero lasciato un po’ prendere la mano, complice il bicchiere di cognac che avevo già finito.
“Ingegnere Lei parla a vanvera. Per non tediarLa le riassumerò le principali teorie sulla costruzione delle piramidi, per darle l’ordine di grandezza del problema della loro costruzione. Dopodiché la sfido a portarmi, entro tre mesi, un progetto operativo di massima che dettagli come Lei abbia intenzione di costruire, con le tecnologie attuali, una piramide identica alla Grande Piramide, quella comunemente attribuita a Cheope. Se ne sarà capace le riconoscerò la sua superiorità rispetto al suo omologo egizio che progettò la Grande Piramide e le consegnerò un attestato, redatto rigorosamente in caratteri geroglifici, che la nomini Ingegnere Capo Piramidale. In caso contrario Lei mi dovrà regalare sei bottiglie di questo squisito cognac. Accetta la scommessa?”
“Accetto, accetto, comincia a mettere giù il testo in geroglifico, fanfarone e sentiamo queste teorie sulla costruzione delle piramidi, sono proprio curioso.”
“Premetto che la maggior parte di queste teorie sono frutto della fantasia di archeologi o dilettanti tali e quindi non reggono alle analisi di un ingegnere, quindi ti dirò, già prima di iniziare, che sono tutte bufale e che, ad oggi, te lo dico da esperto e sai quanto io sia pignolo, non esiste nessuna spiegazione valida su come siano state effettivamente costruite le piramidi della piana di Giza. I dati principali. La piramide detta di Cheope è alta oggi 138 metri circa ma originariamente doveva essere alta 146,6 metri; forma un quadrato quasi perfetto alla base di 230,34 metri; l’angolo di salita è 51º50’35.”
I monoliti esterni pesano dalle 2 alle 4 tonnellate e in totale si stima possa arrivare a superare i 7 milioni di tonnellate. Il volume totale è di circa 2.600.000 m³. Esternamente è di calcare mentre all’interno sembra essere costituita da basalto e granito, te lo dico perché quella nuova me la devi fare con gli stessi materiali. Secondo molti, poi, esternamente la piramide era originariamente ricoperta interamente da una serie di sottili lastroni di calcare bianco liscio e completamente inciso con geroglifici. Questo te lo abbuono perché la cosa non è completamente certa e comunque ora come ora non c’è traccia di questa copertura, diciamo, estetica, tipo le piastrelle di un bagno, e quindi faremo finta che non ci sia mai stata per renderti il lavoro più facile.”
“Immagino di dover progettare la piramide di Pirotti&Pestalozzi nella stessa zona oltre che con gli stessi materiali.” Non volevo semplificarmi troppo il lavoro.
“Certo, nella stessa zona e prendendo il materiale circa 1000 chilometri più a sud, il posto più vicino a Giza dove potrai trovare cave con quei materiali. Veniamo alle teorie. Piano inclinato. Secondo molti venne costruito un piano inclinato, sufficientemente poco inclinato da poter far scorrere i pesantissimi blocchi usando tronchi che rotolavano al di sotto e trascinandoli con corde e con la sola forza delle braccia fino alla cima della piramide.
Questa teoria è campata in aria perché così il lavoro sarebbe stato più che doppio. Infatti questa rampa doveva essere abbastanza solida da reggere il tutto quindi all’incirca quanto la piramide stessa e, complessivamente, per non essere troppo ripida doveva essere ancora più grande della piramide che doveva servire a costruire! Non solo, dopo la costruzione quella rampa lunga più di un chilometro e alta 148 metri dovrebbe anche essere stata smantellata visto che non ne è rimasta traccia. Rampa a spirale intorno alla piramide e rampa interna.
In questo caso le rampe sarebbero dovute essere eccessivamente inclinate e avere angoli troppo stretti, anche in questo caso, fatti due conti e vedrai che non è possibile. Di teorie e congetture simili ce ne sono molte altre, tutte molto deboli sul piano dei calcoli reali. Passiamo alle teorie più probabili. Gli extraterrestri.” A questo punto sbottai, fino ad allora avevo ascoltato tutto in religioso silenzio, ma che la teoria più probabile fossero gli extraterrestri mi sembrò troppo.
“Sì, gli extraterrestri, una magia, oppure l’hanno costruita Asterix e Obelix bevendo la pozione magica. Mi sa che hai già bevuto troppo per questa sera.”
“Non sto scherzando, la teoria che vorrebbe le piramidi costruite da non meglio identificati extraterrestri, oppure ad una civiltà molto più antica, tutto sommato non risolvono il problema, ma perlomeno hanno il pregio di non dover spiegare come mai la cosa sia inspiegabile. In queste ed altre teorie simili si adotta il sistema di spostare l’onere della prova.
Un po’ come succede quando, non riuscendo a spiegare l’esistenza dell’universo, ci si inventa un essere superiore, un dio demiurgo. Si ammette che gli egizi con la loro tecnologia non potevano costruire le piramidi, quindi si dice che sono state costruite da qualcun altro che era in grado di farlo, semplice, no? Per avvalorare queste tesi esiste tutta una ricchissima serie di teorie riguardo alla posizione, alle misure, insomma si fanno i soliti giochetti coi numeri per far uscire fuori quello che si stava cercando e per dimostrare che le piramidi risalgono a 10.000, 20.000, 30.000 e più anni fa. Anche se fosse, questo non risolve il problema di come siano state costruite, però permette di dire che le ha fatte qualcuno che sapeva il fatto suo e a fare le piramidi era bravissimo.”
“In poche parole mi stai dicendo che nessuno ha ancora spiegato in modo soddisfacente come siano state costruite.” Cominciai mentalmente a fare il conto di quanto costasse una cassa di cognac, ma non volevo darmi per vinto così facilmente.
“Vedi caro Pirotti, mio padre era ingegnere come me, ma mia madre insegnava storia e filosofia al liceo e io sono un ibrido. Non conosco molto delle piramidi, ma mi pare uno di quei classici enigmi che non lo sono realmente.” Il mio interlocutore restò colpito dalle mie parole, talmente colpito da lasciarmi continuare, senza replicare.
“Mia madre mi ha insegnato che l’uomo trova enigmatica e misteriosa ogni cosa che non riesce a comprendere, cercando spesso spiegazioni assurde, ancora più assurde della cosa da spiegare, proprio come dicevi tu, come se per spiegare l’esistenza dell’universo uno si inventasse che l’ha costruito un essere superiore. Lei mi diceva che gli uomini tendono a dare queste assurde spiegazioni per arroganza e immodestia. Infatti, piuttosto che ammettere di essere di fronte ad una cosa di cui, molto semplicemente, non sanno dare una spiegazione, danno sfogo alla fantasia e se ne inventano una purché sia.”
“In poche parole, il filosofo Pestalozzi, di madre filosofa, mi sta dicendo che ha già gettato la spugna, bene, bene.”
“No, non volevo dire questo. Un giorno, ero un ragazzino, vidi un mago fare la classica magia, tagliò in tre pezzi una assistente e poi riunì insieme di nuovo il tutto, hai presente vero la magia di cui parlo?” Annuì col capo senza fiatare.
“Ebbene, io chiesi a mia madre come aveva fatto a fare quella cosa incredibile. Lei mi spiegò, vedi, tu pensi di essere intelligente, così ti fai ingannare dal mago, infatti il tuo cervello non riesce ad ammettere di essere stato ingannato, quindi stai cercando una spiegazione, per quanto complessa, che ti eviti di ammettere di essere stato preso in giro. Preferisci credere ad una magia che ad un trucco. Se fosse una magia tu saresti giustificato, non puoi spiegarla. Se invece è solo un trucco allora tu sei fesso e il mago ti ha buggerato.”
“Hai avuto un’infanzia difficile mio caro Pestalozzi.” constatò tristemente Pirotti.
“Può essere, però ora sono già a metà della soluzione del tuo enigma delle piramidi. Come hanno fatto gli antichi egiziani a fare una cosa impossibile come costruire la Grande Piramide? Semplice, se una cosa è impossibile, allora significa che non l’hanno fatta!” Ero fiero della mia logica.
“Mi spiace fartelo notare, ma la piramide sta ancora là, al suo posto, non sei riuscito a cancellarla.”
“Quello che voglio dire è che la domanda è mal posta. Non ti devi chiedere come hanno fatto a fare questa cosa impossibile ma, cosa hanno fatto che sembra questa cosa impossibile? Pensa alla magia del corpo tagliato, come ha fatto il mago a tagliare in tre parti e poi rimetterle insieme la bella assistente? Domanda sbagliata. La domanda giusta è: qual è il trucco che mi fa credere che il mago abbia fatto quello che in effetti non può aver fatto?” La mia idea cominciava a prendere corpo man mano che cercavo di esporre il mio ragionamento e Perotti era sinceramente interessato, quindi assentiva solamente col capo, senza interloquire.
“Analizziamo i fatti. Abbiamo una costruzione che all’interno è fatta di enormi blocchi di rocce piuttosto difficili da lavorare, basalti e graniti, entrambe di origine magmatica. All’esterno invece troviamo dei blocchi molto più piccoli e leggeri, fatti di calcare, una roccia sedimentaria, fragile e di lavorazione relativamente facile, anche l’eventuale copertura finale mi hai detto che era di calcare bianco... sai, credo di aver capito!” Mentre enunciavo i termini della questione, mi resi conto di aver capito dove stava il trucco.
“Bravo Pestalozzi, spiegalo anche a me e al resto del mondo!”
“Semplicemente gli antichi egiziani non hanno costruito le piramidi, le hanno semplicemente ricoperte di roccia calcarea, che sapevano lavorare, con blocchi delle dimensioni che sapevano lavorare, per dare al tutto la forma che volevano ottenere. Ti faccio un esempio. Se vedi un palazzo di 40 piani che esternamente, sulle facciate, ha una finitura con mattoni a vista, tu ne deduci che è fatto interamente in muratura? Non penso proprio, essendo impossibile fare un edificio così alto solo in mattoni. Penserai che ha una struttura magari in acciaio e quelli che vedi sono solo finti mattoni, una finitura delle mura perimetrali, non un sistema costruttivo. Lo stesso se vedi un grattacielo che esternamente è tutto in vetro, non pensi che sia interamente di vetro, immagini una struttura interna e solo una copertura di vetro.”
Feci una pausa e mi versai un altro bicchiere di cognac.
“Non ho ancora capito bene dove vuoi andare a parare ma mi sembra che sei su una buona strada, continua.”
“Ecco, ora mi viene in mente anche uno strano fenomeno che ho visto in Sicilia, nelle gole dell’Alcantara e sopratutto in Irlanda del Nord, quello che chiamano il Selciato dei Giganti, sembra un manufatto, ma si tratta di un particolare fenomeno dovuto al processo di raffreddamento troppo veloce di un magma, credo proprio che si tratti di basalto! Se non l’hai mai visto, ecco, il basalto si solidifica fessurandosi. In pratica ti sembra un enorme ammasso di blocchi tagliati con il laser, perfetti, tutti uno sopra l’altro, impilati o a formare colonne, talmente perfetti da sembrare opera dell’uomo. Quindi, insomma, mi hai seguito giusto?” Ero anche io un po’ confuso, ma sapevo di aver sollevato il sipario sull’enigma, dovevo solo chiarirmi le mie stesse idee, mi venne in aiuto Perotti, che aveva un cognac in meno in circolo.
“Riassumendo. Il cuore, la maggior parte, delle piramidi della piana di Giza, erano enormi massi di basalto e granito magmatici solidificatisi lì in epoche remote. Questo evita di dover ipotizzare che qualcuno li abbia presi 1000 chilometri più a sud e trasportati fino a lì. Il fatto che siano a blocchi perfettamente tagliati è un fenomeno piuttosto diffuso sulla terra per quanto riguarda la solidificazione del basalto e quindi non ha nulla di straordinario. Un bel giorno gli egizi decidono che quegli ammassi nella piana di Giza hanno già vagamente la forma di piramidi, costruzioni che loro già erano usi costruire, seppur in scala molto più ridotta. Decidono quindi di sfruttarne le caverne naturali, per scavare tunnel e camere, di ricoprirli con blocchi di arenaria, una roccia facile da lavorare, quel tanto che basta per dare loro la forma esatta di una piramide. Un lavoro enorme, grandioso, ma pur sempre un millesimo del lavoro che sarebbe stato necessario per costruire le piramidi da zero. Un lavoro difficile, ma fattibile, con le conoscenze e le tecniche di allora. Per altro lavori simili sono presenti, ora che mi ci fai pensare, in varie altre zone dell’Africa. Sfruttare rocce e cavità costruendoci case, templi e monumenti non è affatto una tecnica sconosciuta, tutt’altro, soprattutto nell’antichità.”
“Esatto! Hai riassunto molto bene quello che volevo dire. Il trucco è tutto lì. Come hanno fatto a portare fino a lì enormi blocchi di basalto e granito e messo insieme una piramide così enorme? Semplice, non lo hanno mai fatto, basalto e granito erano già lì, li hanno solo rivestiti di arenaria per dargli la forma che volevano, un trucco che abbiamo impiegato migliaia di anni per scoprire. D’altra parte io il trucco del corpo segato in tre e poi rimesso insieme ancora non l’ho capito!” La serata finì lì, con una grassa risata e una sana dormita.

Da quell’idea a base di cognac, complice il fatto che per due mesi me ne restai a casa senza un nuovo progetto da seguire, cominciai ad applicare a tutte le varie ipotesi sulla costruzione delle piramidi i moderni strumenti di calcolo informatico e i modelli matematici più precisi che abbiamo oggi a disposizione.
Ne uscì quell’articolo dove ho dimostrato che nessuna di queste teorie può spiegare la costruzione delle piramidi e, in appendice, illustrai anche la mia personale congettura su come smontare un enigma che enigma a mio parere non è, bensì un semplice trucco, un abbellimento di alcuni enormi conglomerati di massi magmatici, così da farli sembrare interamente opera dell’uomo.
Questa mia intuizione, poi rivelatisi fondata in base a diversi rilevamenti mirati, ha forse fatto perdere una parte del loro fascino alle piramidi della piana di Giza, ma ha finalmente svelato un trucco talmente ben fatto, da aver superato indenne decine di secoli di storia umana.

I gladly take the opportunity offered me by this popular science magazine to expose the considerations that led me to formulate my technical-scientific explanation on the construction of the Egyptian pyramids that are located on the Giza plateau. The way that seemed most valid to me is the story of how the idea that led to the formulation of the explanation was born. For those wishing to go into detail, I recommend reading my article, “Application of Exponential-Based Methods in Integrating the Constitutive Equations on Giza Pyramids Construction Theories” M. Pestalozzi pp. 1302-1358 appeared in the latest issue of the "Journal of Construction Engineering and Mechanics" published by the American Engineers Society.

The basic idea was born from a discussion between me and engineer Pirotti on May 13 of last year. Pirotti and I were celebrating the commissioning of the recovery dam we designed and put into operation in Dagash, in the north of Sudan. This is a very innovative project that brings the yield of a dam from 7% to almost 37% of the potential energy of the water present in the reservoir and finally, after years of work, we had seen our project in operation.
To celebrate, we smuggled in a bottle of 35-year-old Cognac Bijoux. Pirotti thus began the discussion: "We were good, the idea of ​​exploiting the kinetic energy coming out of the first turbine to raise the water up to a second reservoir and then again and again, putting four turbines in series is nothing short of brilliant and I'm not saying it because it's my idea but because it's objectively brilliant. However, however, you will agree with me that we are in the third millennium but we have not yet reached the technical-constructive level present a few hundred kilometers from here 6000 years ago. "
Pirotti is a lover of archeology and in particular of pyramids, so it was easy to guess where he wanted to go; for my part, before that I had never been interested in anything other than my own projects, which I had been working on for more than twenty years: dams, road bridges, tunnels, always large works.
“It seems to me that we have done a great job here, don't you think? It doesn't seem to me that the ancient Egyptians were able to build dams, bridges, skyscrapers like we do today. " I had to trim down his arguments, that was our game for the evening.
"I know and appreciate your candid ignorance, dear engineer, but obviously you don't have an order of magnitude of what the great pyramid and its near twin are, two truly mammoth constructions, you should go and see them to understand." Personally I had never been attracted to the pyramids and I had never been to Egypt having never had to build anything on them.
"When they give me the job, I will make two of those pyramids and I will also put them one on top of the other like an hourglass, as long as I find someone to finance the project!" I let myself be carried away a little, thanks to the glass of cognac that I had already finished.
“Engineer, you talk nonsense. In order not to bore you, I will summarize the main theories on the construction of pyramids, to give you the order of magnitude of the problem of their construction. Then I challenge you to bring me, within three months, a rough operational project that details how you intend to build, with current technologies, a pyramid identical to the Great Pyramid, the one commonly attributed to Cheops. If she is able, I will acknowledge her superiority over her Egyptian counterpart who designed the Great Pyramid and I will give her a certificate, written strictly in hieroglyphic characters, which will appoint her as Chief Pyramid Engineer. If not, you will have to give me six bottles of this exquisite cognac. Do you accept the bet? "
"I accept, accept, start putting down the text in hieroglyphics, braggart and hear these theories on the construction of the pyramids, I'm just curious."
"I state that most of these theories are the result of the imagination of archaeologists or amateurs and therefore do not stand up to the analysis of an engineer, so I will tell you, even before starting, that they are all hoaxes and that, to date, I tell you As an expert and you know how picky I am, there is no valid explanation as to how the pyramids of the Giza plateau were actually built. The main data. The pyramid of Cheops today is about 138 meters high but originally it must have been 146.6 meters high; forms an almost perfect square at the base of 230.34 meters; the angle of climb is 51º50’35. "
The external monoliths weigh from 2 to 4 tons and in total it is estimated that they can reach over 7 million tons. The total volume is approximately 2,600,000 m³. Externally it is made of limestone while inside it seems to be made of basalt and granite, I tell you because you have to make the new one with the same materials. According to many, then, externally the pyramid was originally covered entirely by a series of thin slabs of smooth white limestone and completely engraved with hieroglyphs. I discount this because the thing is not completely certain and in any case right now there is no trace of this covering, let's say, aesthetic, like the tiles of a bathroom, and therefore we will pretend that it never was there to make you the job easier."
"I guess I have to design the Pirotti & Pestalozzi pyramid in the same area as well as with the same materials." I didn't want to simplify my work too much.
“Of course, in the same area and taking the material about 1000 kilometers further south, the closest place to Giza where you can find quarries with those materials. We come to the theories. Inclined plane. According to many, an inclined plane was built, sufficiently not inclined to slide the very heavy blocks using logs that rolled underneath and dragging them with ropes and with only the strength of the arms to the top of the pyramid.
This theory is far-fetched because then the work would have been more than double. In fact, this ramp had to be solid enough to hold everything, therefore approximately as much as the pyramid itself and, overall, in order not to be too steep it had to be even larger than the pyramid it was to build! Not only that, after construction that ramp more than a kilometer long and 148 meters high should also have been dismantled since there is no trace left. Spiral ramp around the pyramid and internal ramp.
In this case the ramps should have been excessively inclined and have too narrow angles, even in this case, do the math and you will see that it is not possible. There are many similar theories and conjectures, all very weak in terms of real calculations. Let's move on to the most probable theories. The extraterrestrials. " At this point I blurted out, until then I had listened to everything in religious silence, but that the most probable theory were extraterrestrials seemed too much.
"Yes, the extraterrestrials, a spell, or Asterix and Obelix built it by drinking the magic potion. I think you've already drunk too much for this evening. "
"I'm not kidding, the theory that pyramids built by unidentified extraterrestrials, or a much older civilization, all in all they do not solve the problem, but at least they have the advantage of not having to explain why it is inexplicable. In these and other similar theories the system of shifting the burden of proof is adopted.
A bit like what happens when, failing to explain the existence of the universe, we invent a superior being, a demiurge god. It is admitted that the Egyptians with their technology could not build the pyramids, so it is said that they were built by someone else who was able to do it, simple, right? To corroborate these theses there is a very rich series of theories regarding the position, the measures, in short, you play the usual games with numbers to bring out what you were looking for and to demonstrate that the pyramids date back to 10,000, 20,000, 30,000 and more. Years ago. Even if it were, this does not solve the problem of how they were built, but it allows us to say that someone who knew his stuff made them and was very good at making the pyramids. "
"In short, you are telling me that no one has yet satisfactorily explained how they were built." Mentally I began to calculate how much a case of cognac cost, but I didn't want to give up so easily.
“You see dear Pirotti, my father was an engineer like me, but my mother taught history and philosophy in high school and I am a hybrid. I don't know much about the pyramids, but it seems to me one of those classic riddles that really aren't. " My interlocutor was struck by my words, so impressed that he let me continue, without replying.
"My mother taught me that man finds everything he cannot understand enigmatic and mysterious, often looking for absurd explanations, even more absurd than the thing to explain, just as you said, as if to explain the existence of the universe one invented that a superior being built it. She told me that men tend to give these absurd explanations for arrogance and immodesty. In fact, rather than admitting to being faced with something that, quite simply, they cannot give an explanation, they give vent to their imagination and invent one as long as it is. "
"In a nutshell, the philosopher Pestalozzi, of a philosopher mother, is telling me that he has already thrown in the towel, well, well."
“No, that's not what I meant. One day, I was a kid, I saw a magician do the classic magic, he cut an assistant into three pieces and then put it all together again, you know the magic I'm talking about? " He nodded without saying a word.
“Well, I asked my mom how she did that amazing thing. She explained to me, you see, you think you are intelligent, so you let the wizard fool you, in fact your brain cannot admit that you have been deceived, so you are looking for an explanation, however complex, that avoids you admitting that you have been made fun of. You prefer to believe in a magic than a trick. If it were magic you would be justified, you cannot explain it. If, on the other hand, it's just a trick, then you're a fool and the magician has buggered you. "
"You had a difficult childhood, my dear Pestalozzi." observed sadly Pirotti.
“It may be, but now I'm already halfway through your pyramid puzzle. How did the ancient Egyptians do such an impossible thing as building the Great Pyramid? Simple, if something is impossible, then it means they haven't done it! " I was proud of my logic.
"I'm sorry to point this out to you, but the pyramid is still there, in its place, you couldn't erase it."
“What I mean is that the question is wrong. You don't have to wonder how they did this impossible thing but what did they do that seems like this impossible thing? Think of the magic of the cut body, how did the magician cut the beautiful assistant into three parts and then put them back together? Wrong question. The right question is: what is the trick that makes me believe that the magician did what in fact he could not have done? " My idea began to take shape as I tried to explain my reasoning and Perotti was genuinely interested, so he only nodded his assent, without speaking.
“Let's analyze the facts. We have a building that inside is made of huge blocks of rocks that are rather difficult to work with, basalts and granites, both of magmatic origin. On the outside, on the other hand, we find much smaller and lighter blocks, made of limestone, a sedimentary rock, fragile and relatively easy to work, even the eventual final covering you told me was of white limestone ... you know, I think I have I got it!" As I stated the terms of the matter, I realized that I understood where the trick lay.
"Bravo Pestalozzi, explain it to me and the rest of the world too!"
“The ancient Egyptians simply did not build the pyramids, they simply covered them with limestone, which they knew how to work, with blocks of the size they knew how to work, to give everything the shape they wanted to obtain. I'll give you an example. If you see a 40-storey building that externally, on the facades, has an exposed brick finish, do you deduce that it is made entirely of masonry? I don't think so, since it is impossible to make such a tall building only in brick. You will think that it has a steel structure and what you see are only fake bricks, a finish of the perimeter walls, not a construction system. The same if you see a skyscraper that is all glass on the outside, you don't think it is entirely glass, you imagine an internal structure and just a glass roof. "
I paused and poured myself another glass of cognac.
"I still haven't quite figured out where you want to go but it seems to me that you are on a good path, continue."
"Well, now I am reminded of a strange phenomenon that I saw in Sicily, in the Alcantara gorges and especially in Northern Ireland, what they call the Giant's Causeway, it looks like an artifact, but it is a particular phenomenon due to to the too fast cooling process of a magma, I really believe that it is basalt! If you've never seen it, the basalt solidifies by cracking. In practice it seems to you a huge mass of blocks cut with the laser, perfect, all one on top of the other, stacked or to form columns, so perfect that they seem to be the work of man. So, in short, you followed me right? " I was also a little confused, but I knew I had raised the curtain on the riddle, I just had to clarify my own ideas, Perotti came to my aid, who had one less cognac in circulation.
"Summing up. The heart, most of the pyramids on the Giza plateau, were huge boulders of magmatic basalt and granite that had solidified there in ancient times. This avoids having to assume that someone took them 1000 kilometers further south and transported them there. The fact that they are in perfectly cut blocks is a rather widespread phenomenon on earth as regards the solidification of basalt and therefore has nothing extraordinary. One day the Egyptians decide that those clusters in the Giza plateau already have the vaguely shape of pyramids, constructions that they were already used to build, albeit on a much smaller scale. They then decide to exploit its natural caves, to dig tunnels and chambers, to cover them with blocks of sandstone, a rock that is easy to work with, just enough to give them the exact shape of a pyramid. A huge, grandiose job, but still a thousandth of the work that would have been necessary to build the pyramids from scratch. A difficult job, but feasible, with the knowledge and techniques of the time. On the other hand, similar works are present, now that you mention them, in various other areas of Africa. Exploiting rocks and cavities by building houses, temples and monuments is by no means an unknown technique, far from it, especially in antiquity. "
"Exact! You summed up very well what I meant. The trick is all there. How did they bring huge blocks of basalt and granite up there and put together such a huge pyramid? Simple, they never did, basalt and granite were already there, they just clad them with sandstone to give it the shape they wanted, a trick we took thousands of years to discover. On the other hand, I still don't understand the makeup of the body sawn in three and then put back together! " The evening ended there, with a big laugh and a healthy sleep.

From that cognac-based idea, aided by the fact that for two months I stayed at home without a new project to follow, I began to apply modern computing tools and mathematical models to all the various hypotheses on the construction of the pyramids. precise that we have available today.
That article came out where I showed that none of these theories can explain the construction of the pyramids and, in the appendix, I also illustrated my personal conjecture on how to disassemble an enigma that in my opinion is not, but a simple trick, an embellishment of some enormous conglomerates of magmatic boulders, so as to make them seem entirely man-made.
This intuition of mine, which later turned out to be founded on the basis of various targeted surveys, has perhaps made the pyramids of the Giza plateau lose some of their charm, but has finally revealed a trick so well done, that it has survived tens of centuries of human history unscathed. .